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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Contagiati fuggono dalla zona rossa per farsi ricoverare nel Lazio

Le Asl laziali segnalano il viavai alla Questura. Un cittadino di Piedimonte Matese è morto per Covid-19 a Cassino

I positivi della Campania fuggono dalla zona rossa per farsi ricoverare nel Lazio "giallo". Sono 200 i pazienti che, in venti giorni, sono arrivati nel territorio laziale. Un numero così grande che ha spinto l'Asl di Latina a segnalare il caso all'autorità giudiziaria. Secondo quanto riferito dai colleghi di Today, alla questura di Latina c'è un elenco con i primi 27 nomi di cittadini di Caserta o Napoli che hanno attraversato il confine per andare a farsi curare in un ospedale del Sud Pontino. 

Un viaggio in auto con la bombola d'ossigeno piazzata sul sedile, con la speranza di arrivare in tempo all'ospedale; oppure un esborso di quattrini (finanche duemila euro) per farsi trasportare da un'ambulanza privata. E questo perchè il sistema sanitario campano è al collasso. Ma i pazienti che scappano dalla Campania per farsi ricoverare nel Lazio devono fare i conti anche con la tempestività delle cure e talvolta, purtroppo, ci rimettono la pelle. E' il caso di un 48enne di Piedimonte Matese morto all'ospedale di Cassino dopo essere arrivato noleggiando un'ambulanza privata. "Prima ancora che facessimo il tampone del Covid, mostrava già tutti i sintomi di una polmonite interstiziale - racconta al Messaggero la direttrice generale dell'Asl di Frosinone, Pierpaola D'Alessandro - Respirava a fatica, quando è arrivato lo abbiamo portato subito nel reparto di terapia intensiva. È rimasto lì per 6 giorni, poi purtroppo è deceduto. Avrebbe dovuto essere curato prima in ospedale, in Campania? Probabilmente sì".

Ma tra chi approda nei nosocomi del laziale, c'è anche chi arriva soltanto perchè ha semplicemente la tosse. Al Pronto soccorso dell'ospedale di Formia in totale sono arrivati 116 pazienti dal 4 all'11 novembre; e lunedì scorso il 30% degli accessi al reparto d'emergenza riguardava pazienti fuori regione.  "Il 13 e 14 novembre il numero di accessi da fuori regione era calato, anche perché la notizia di questi spostamenti anormali ha iniziato a circolare - spiega Giorgio Casati, il direttore generale dell'Asl di Latina - Ma già dal 15 i dati sono tornati a crescere, soprattutto all'ospedale di Formia. Lunedì nel piccolo Pronto soccorso del Sud Pontino sono arrivati 16 pazienti dalla Campania. Il problema è prima di tutto giuridico, visto che il Dpcm in vigore prevede la possibilità di spostarsi per ragioni di salute. Infine - conclude Casati - c'è chi arriva nel Lazio solo per mal di pancia e tosse e viene rimandato indietro senza essere ricoverato".

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