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Cronaca

Pentito diffamato, Cosentino assolto in Appello

Appellò i collaboratori di giustizia "camorristi schifosi" attirando l'ira di Froncillo

"Camorristi schifosi che hanno da scontare ergastoli e puntano a salvare i propri patrimoni". Furono queste le parole pronunciate da Nicola Cosentino che spinsero l'ex camorrista del clan Belforte e ora collaboratore di giustizia Michele Froncillo a denunciarlo per diffamazione.

Un accusa per la quale la sesta sezione della Corte di Appello di Napoli ha assolto l'ex sottosegretario. Per i giudici d'appello, che hanno assolto l'ex politico di Forza Italia con la formula del "non doversi procedere per mancanza della condizione di procedibilità", il processo invece non si sarebbe dovuto tenere, visto che Froncillo non poteva considerarsi parte lesa; la Corte ha così condiviso l'impostazione degli avvocati di Cosentino (Agostino De Caro ed Elena Lepre), così come ha fatto la Procura Generale di Napoli, che aveva chiesto l'assoluzione di Cosentino il quale pronunciò quella frase il 15 gennaio 2013, nel corso di una conferenza stampa.

In primo grado, nel dicembre 2016, Cosentino era stato condannato dal giudice del tribunale di Napoli Marco Occhiofino a duemila euro di multa e al pagamento dei danni morali da liquidarsi in sede civile. 

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