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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Capodrise

La professoressa uccisa a martellate "senza pietà"

La Cassazione conferma le aggravanti della crudeltà e della premeditazione del delitto

Tommaso Senzio agì senza pietà nell'uccidere Pasqualina Sica, la professoressa di Capodrise uccisa a martellate dal vicino di casa nel febbraio 2015.

E' quanto mettono nero su bianco i giudici della Cassazione che hanno confermato la condanna a 30 anni e le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Proprio su quest'ultima circostanza i giudici hanno respinto il ricorso di Senzio sostenendo come "la Corte territoriale - con motivazione esaustiva e coerente, che come tale sfugge a censura in questa sede - ha fedelmente riscontrato i suddetti elementi. Sica venne attinta, scientemente e ad opera di soggetto avente il pieno controllo della sua azione, da almeno ventuno colpi di martello, recati con la parte "tirachiodi", oggettivamente dotata di forte carica di afflittività, e subì in conseguenza patimenti e sofferenze gratuite, in quanto non necessarie alla consumazione (del delitto nda) nonché espressive di quell'efferatezza e mancanza di umana pietà, che dell'aggravante costituiscono il nucleo essenziale. La morte subentrò, secondo le incontroverse risultanze autoptiche, dalla sentenza impugnata puntualmente richiamate, in conseguenza di tale prolungata condotta, «nutrita» dalla reiterazione dei colpi".

I giudici hanno confermato anche la premeditazione. "La risalenza del proposito omicidiario ai giorni antecedenti il delitto - scrivono i giudici - e la sua perduranza sino alla successiva e non occasionale esecuzione, sono dalla Corte territoriale fondate su dati probatori saldi". 

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