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Cronaca Capodrise

Concorsi truccati, Zarrillo risponde alle domande del giudice

Il dipendente del Ministero finito in carcere nell'inchiesta sui test "pilotati" per l'ingresso nelle forze armate

Ha risposto alle domande del magistrato nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Stamattina Giuseppe Zarrillo, il dipendente del Ministero della Difesa di Capodrise finito in carcere due giorni fa nell'ambito dell'inchiesta della Guardia di Finanza sui concorsi truccati per entrare nelle forze armate. 

Zarrillo, accompagnato dal suo avvocato Federico Simoncelli, è stato ascoltato stamattina in carcere dal gip Comella e dal pubblico ministero titolare delle indagini Novelli. Ha risposto a tutte le domande chiarendo la propria posizione su alcune circostanze, anche con qualche parziale ammissione. 

Zarrillo risulta l'unico indagato in carcere in quanto avrebbe violato le prescrizioni imposte dalla custodia ai domiciliari, dove era ristretto dallo scorso mese di agosto per una precedente inchiesta. In particolare avrebbe avuto contatti con alcuni soggetti in corso di identificazione nel corso di una trasferta a Roma, autorizzata dall'autorità giudiziaria, al Ministero della Difesa.

Gli interrogatori degli altri 14 indagati, finiti ai domiciliari, proseguiranno nella giornata di lunedì al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. 

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