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Cronaca Casapesenna

Inquieto non "sblocca" i beni sequestrati: "Quei soldi sono miei"

L'imprenditore ritenuto vicino a Zagaria rende dichiarazioni spontanee dinanzi al giudice romano

L'impero creato con il mattone in Romania era frutto dei suoi investimenti. Sono queste le uniche parole rilasciate dall'imprenditore di Casapesenna Nicola Inquieto, accusato di camorra, nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi ieri al carcere di Rebibbia dinanzi al gip Parasforo del Tribunale di Roma durante il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Inquieto non ha risposto alle domande del magistrato romano ma ha reso dichiarazioni spontanee in attesa che il perito completi la ricostruzione patrimoniale dei suoi beni. L'imprenditore, inoltre, non ha firmato la delega all'amministratore nominato dalla Dda per la gestione dei beni sequestrati dalla magistratura italiana ma non da quella rumena, con il sequestro preventivo che non rientra nell'ordinamento giudiziario romeno.

Nicola Inquieto, difeso dagli avvocati Nicola Marino e Giuseppe Stellato, è stato raggiunto da un mandato di arresto europeo spiccato dalla Dia in quanto ritenuto il mezzo attraverso il quale il capoclan Michele Zagaria reinvestiva i propri capitali illeciti proprio in Romania. Per effetto del provvedimento, dopo un lungo braccio di ferro, Inquieto è stato condotto in Italia per un periodo transitorio di 6 mesi prima di dover rientrare in Romania per procedimenti pendenti dinanzi all'autorità giudiziaria romena. 

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