Dà fuoco alla casa per "dispetto" ai parenti: assolto
Dalle indagini sono emersi vecchi dissapori ma la prova della 'volontarietà" è mancata
Assolto perché il fatto non sussiste. È stata questa la pronuncia del giudice monocratico Anna Sofia Sellitto del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Umberto D.R., 68enne di Curti, accusato di incendio doloso.
Secondo le indagini condotte dai carabinieri della stazione di San Prisco, l'uomo, assistito dall'avvocato Gianluca Giordano, avrebbe il 27 gennaio del 2015 appiccato volontariamente un incendio nel proprio appartamento presso il 'Parco Appia' sito a Curti sulla via Nazionale Appia. Il 68enne sarebbe stato mosso da vecchi dissapori familiari secondo gli inquirenti quando avrebbe dato fuoco a due materassi nel proprio appartamento lasciando che il rogo distruggesse quasi del tutto la propria abitazione arrecando danno alle pertinenti abitazioni dell'edificio dislocato su 4 piani.
Gli accertamenti dei militari grazie ai rilievi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta evidenziarono la volontarietà del proposito incendiario del 68enne giacché venne ritrovato un biglietto in cui spiegava le motivazioni del gesto. Una 'prova', quella della volontarietà, mancante però nelle successive fasi processuali tanto da indurre il giudice monocratico sammaritano alla formula assolutoria nonostante la richiesta di condanna del pubblico ministero Giuliano Caputo a 1 anno e 4 mesi di reclusione.