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Cronaca

Rubano 50mila euro di olio da un treno, condanna definitiva per 2

Respinti i ricorsi dei due dipendenti. Il casertano aveva contestato di non essere a conoscenza di cosa stesse facendo

Rubano olio extravergine da un treno ma vengono scoperti e condannati. Anche la Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai dipendenti dipendenti della società che gestiva lo scalo delle Ferrovie dello Stato di Milano: la sentenza a carico del 41enne casertano e del collega 47enne lombardo è diventata definitiva. I due sono stati condannati per aver rubato 26mila kg di olio extravergine di oliva per un valore di circa 50mila euro che si trovavano preso lo scalo per lo smistamento a Milano in attesa di essere caricati a bordo di un treno in partenza. Dopo le sentenze di colpevolezza in prima e secondo grado, è arrivato anche quella della Cassazione.

L’ex dipendente casertano aveva lamentato di non essere a conoscenza “dell'illiceità dell'operazione di carico del container sul camion abusivamente presente nel piazzale attiguo al quarto binario, dovendosi, piuttosto, credere alla sua buona fede, dal momento che egli era stato chiamato dal collega, che aveva subito un guasto alla propria gru, per effettuare il carico di tutti i containers che si trovavano depositati nell'area di arrivo”. In cambio di questo aiuto, però, l’operaio casertano avrebbe ricevuto una busta con 400 euro in contanti.

Per i giudici della Quinta Sezione della Cassazione, però, il ricorso è inammissibile. “Egli era al corrente delle intenzioni del collega, essendosi trovato nello spogliatoio al cambio turno” sottolineando che “il dato della ricezione della busta contenente il denaro, costituente la remunerazione per l'opera prestata nella realizzazione del furto, lungi dall'essere irrilevante in quanto successivo alla consumazione del furto, è stato congruamente apprezzato dalla Corte territoriale come atto ad integrare, nell'inferenza di tutte le risultanze fattuali esaminate, la prova anche di un previo accordo col collega o con altri ignoti concorrenti, finalizzato alla realizzazione del reato: il trattenersi, infatti, una somma di denaro ricevuta a titolo di compenso per il contributo offerto ad un'operazione che «si sospettava essere illecita» è comportamento spiegabile, alla stregua della plausibile opinabilità di apprezzamento, come sintomatico di un previo accordo con i soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda”.

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