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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Macerata Campania

La morte del tenente Stellato: indagini ancora aperte dopo un anno, i genitori chiedono 'verità'

Sabato la messa in ricordo del 26enne trovato morto nel suo ufficio. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio

La comunità di Caturano, frazione del comune di Macerata Campania, questo sabato appena trascorso, nella chiesa di San Marcello Martire, ha voluto ricordare, con una solenne celebrazione eucaristica, il primo anniversario della dipartita del caro Marco Ignazio Stellato, Tenente della Guardia di Finanza, morto a soli 26 anni nella caserma di Reggio Calabria.

Una funzione religiosa, presieduta da don Domenico Piccirillo, don Vincenzo Gallorano, don Fiore D'Amato e dal cappellano militare della Guardia di Finanza della Calabria, don Antonio Pappalardo. Al primo banco della chiesa il sindaco di Macerata Campania, Stefano Cioffi, con la fascia tricolore, per ribadire la vicinanza di tutta la comunità maceratese alla famiglia Stellato/Buonocore per una perdita così drammatica che provoca, a distanza di un anno, ancora tanto dolore in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscere Marco. Autorità militari presenti con il Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza del Comando Regionale Calabria, Col. Gnoni e il Comandante Provinciale di Caserta, Col. Furciniti e una Rappresentanza dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia di Santa Maria Capua Vetere. Anche diversi amici di Accademia sono giunti per ricordare il caro amico, collega, che difficilmente, per le sue doti umane e professionali, può essere dimenticato e tanta, tanta gente comune, mamme di militari che si sentono indirettamente coinvolte in questa triste vicenda. Infatti una di loro, al termine della funzione religiosa, ha letto un pensiero toccante, ricco di sentimenti che può provare una mamma, in ricordo di Marco e di tanti militari che lasciano le proprie case per servire lo Stato.

Il giovane Tenente della Guardia di Finanza, di soli 26 anni, fu trovato senza vita nel proprio ufficio della caserma di Reggio Calabria, dove comandava la Sezione Operativa, il 30 agosto del 2021. Al riguardo sono ancora in corso delle indagini di natura penale, da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per ipotesi di istigazione al suicidio, condotte dal PM Pozzati. I genitori Antonio e Patrizia, la sorella Marinella, i familiari, gli amici e tanti che gli hanno voluto bene, vogliono capire il motivo di una morte tanto drammatica quanto prematura, ma che ad oggi, purtroppo, non ha avuto ancora chiarimenti esaustivi sui diversi aspetti di una vicenda, che più passa il tempo e più si tinge di sospetti e dubbi su di un contesto lavorativo dove Marco prestava servizio.

A Reggio Marco, in due anni di permanenza, ha lavorato benissimo, raggiungendo risultati brillanti. Ricordiamo solo l'ultima operazione di servizio delicata che fu condotta in prima persona proprio dal Tenente Stellato, che nonostante fosse solo un Comandante di Sezione, coordinò per la Procura Reggina, circa un mese prima del decesso, l'esecuzione di ordinanze che ebbe ampio risalto mediatico, perché i destinatari furono 9 vigili del Comando di Reggio Calabria (2 arresti domiciliari e 7 interdizione dai pubblici uffici) e il sequestro preventivo di una depositaria giudiziaria iscritta all'albo prefettizio. Per non parlare degli altri risultati nel settore degli stupefacenti, armi tra cui anche tritolo, prostituzione, frodi fiscali che gli hanno comportato la concessione di diversi Encomi in appena un anno e mezzo di attività operativa. Poi, all'improvviso, il vuoto. Per fare chiarezza i genitori si sono affidati agli avvocati Iodice ed Esposito oltre che a un pool di professionisti nel settore medico/informatico, con la speranza che, in tutto questo tempo trascorso, siano stati effettuati tutti gli accertamenti dovuti, da parte della Procura Reggina, affinché si possa arrivare ad una verità. 

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