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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Esposto alla Corte dei Conti contro l’ex dirigente condannato per le false residenze ai brasiliani

Il Comune vuole ottenere un risarcimento per danno d’immagine. La stessa denuncia presentata anche contro l’ex sindaco

Non solo l’esposto alla Corte dei Conti contro l’ex sindaco Rosa De Lucia. La giunta comunale di Maddaloni guidata da Andrea De Filippo ha deciso di fare causa, per ottenere un risarcimento per danni di immagine, anche nei confronti dell’ex dirigente del Comune Giuseppe Cembrola, condannato nell’ambito di un’inchiesta sulle false residenze per i brasiliani a Maddaloni.

Cembrola, responsabile dell’Ufficio Stato Ciivile e dell’Anagrafe, fu condannato in primo grado a 6 anni di carcere; pena che è stata poi rideterminata in Appello a 4 anni, 10 mesi e 10 giorni di reclusione oltre ad una multa di 3 milioni di euro. Sentenza che è diventata irrevocabile nel febbraio 2020 quando la Cassazione ha respinto l’ultimo ricorso.

L'inchiesta aveva svelato un articolato sistema che permetteva a cittadini brasiliani, quasi tutti residenti in Inghilterra, di ottenere la cittadinanza comunitaria e rientrare nel Regno Unito (irregolarmente) come cittadini italiani. Le indagini hanno accertato come il brasiliano Silva De Araujo gestiva un flusso di persone brasiliane al fine di fargli ottenere la cittadinanza italiana, e quindi la carta d'identità al Comune di Maddaloni. In tale contesto si è rivelata fondamentale la figura del funzionario Cembrola che, utilizzando documenti consolari falsi, attribuiva la cittadinanza italiana jure sanguinis a cittadini brasiliani senza che avessero titoli per ottenere il riconoscimento. Così venivano rilasciate le carte d'identità che consentivano agli stranieri di poter ottenere il permesso di soggiorno, anche per i loro nuclei familiari.

“Non vi è dubbio - si legge nella delibera approvata dalla giunta comunale di Maddaloni - che dai comportamenti illeciti posti in essere dal Cembrola sia derivato un grave vulnus al prestigio del Comune di Maddaloni, anche in considerazione del ruolo di particolare rilievo svolto dallo stesso. Indubbio appare, inoltre, che la condotta illecita in questione abbia avuto ampia risonanza sociale, come comprovato dai numerosi articoli di stampa. Condotte patologiche di questo tipo hanno rafforzato nell’opinione pubblica il convincimento che anche coloro che dovrebbero rappresentare, ai più alti livelli, gli interessi della collettività operino, invece, per realizzare illecitamente propri fini personali”. Per questo motivo la giunta ha approvato l’atto col quale l’Ente viene autorizzato a presentare esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania per valutare la sussistenza del danno di immagine.

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