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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Grazzanise

Uccisi col kalashnikov dopo incendio nell'azienda del boss: 4 condanne

Ergastolo per Martinelli; vent'anni a testa per Cicciariello Schiavone, petillo e Spierto

Ergastolo per Enrico Martinelli. Vent'anni a testa per Francesco Schiavone alias Cicciariello, Vincenzo Schiavone alias Petillo e Pasquale Spierto. Questo il verdetto del gip Sepe al termine del processo celebrato con rito abbreviato per il duplice omicidio di Domenico Apuzzo e Salvatore Natale, avvenuto nell'ottobre del 2003 nella frazione Brezza di Grazzanise.

Il giudice ha inflitto la pena massima per il solo Martinelli. Spierto ed i due Schiavone hanno reso dichiarazioni ammissive durante il procedimento grazie alle quali hanno ottenuto la concessione delle attenuanti generiche in misura equivalente alle aggravanti. I quattro sono stati difesi dagli avvocati Carlo De Stavola, Pasquale Diana, Emilio Martino e Leonardo Lombardi. 

Apuzzo, allora 33enne, e il cognato 40enne Natale, furono raggiunti dai killer mentre stavano andando a lavorare nei campi; l’auto dei sicari si affiancò a quella dei due bersagli e partirono i proiettili. Apuzzo e Natale tentarono la fuga ma la loro auto finì in un canale di scolo. Qui furono finiti a colpi di un fucile calibro 12 caricato a pallettoni ed un kalashnikov.

Il movente dell’omicidio, secondo quanto emerso dalle indagini, è da ricollegare alla volontà del clan dei Casalesi (fazione Schiavone) di riaffermare la propria supremazia ed il proprio predominio sul territorio, cagionando la morte delle due vittime, ritenute responsabili di alcuni incendi di natura dolosa divampati all’interno dei fienili di aziende bufaline della zona, tra cui quella del boss Martinelli.

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