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Cronaca Casapesenna

Fiumi di droga, chieste 20 condanne. I 3 casertani rischiano grosso

L'inchiesta della Squadra mobile ribattezzata 'Skipper' ha messo a nudo un imponente traffico di cocaina che dal Sudamerica

Fiumi di cocaina dal sudamerica verso il Salento con tappe intermedie in Olanda ed in Campania. Sono 20 le richieste di condanna formulate dal pm Carmen Ruggiero della Dda di Lecce che ha invocato 10 anni di reclusione per Silvestre Attianese e 9 anni per Mario Attianese, entrambi 44enni di Casapesenna. Chiesti 12 anni, invece, per Luigi Basilicata, 53enne di Napoli e dipendente di una ditta di trasporti di Villa Literno, che si sarebbe occupato del trasporto della droga.

Secondo quanto riferisce LeccePrima, il pm ha chiesto 20 anni per Pierpaolo Pizzolante, il 31enne di Presicce-Acquarica ritenuto il braccio destro di Alduino Giannotta, 59enne del suo stesso paese, quest’ultimo per gli investigatori al vertice di un sodalizio dedito al traffico internazionale di cocaina, sull’asse Olanda-Brasile. Sono stati chiesti poi 7 anni e 6 mesi per Giuseppe Amato, 65enne di Scorrano; 12 anni per Giuseppe Ascione, 51enne di Napoli; 7 anni e 6 mesi per Antonio Cioffi, 70enne di Nardò; 9 anni e 6 mesi per Antonio Clemente, 38enne di San Donaci (Brindisi); 6 anni e 5 mesi per Francesco De Paola, 67enne di Presicce-Acquarica;  6 anni e 9 mesi Hicham Kabouri, 46enne residente a Ruffano; 9 anni per Corrado Lanzilli, 44enne di Napoli; 5 anni e 3 mesi per Roxhers Nebiu, 30enne residente a Taviano; 10 anni per Ciro Pizzo, 27enne di Napoli;  12 anni per Angelo Donato Rainò, 54enne di Taviano; 12 anni per Giovanni Rizzo, 53enne di Taviano; 4 anni per Andrea Rizzo, 30enne di Taviano; 6 anni per Gianluca Saiella, 54enne di Roma; 6 anni e 6 mesi per Altin Shehaj, 42enne di Melissano; 7 anni e 6 mesi per Errico Sinistro, 45enne di Lecce; 10 anni per Nicolò Urso, 23enne di Presicce. 

L'inchiesta della squadra mobile - ribattezzata 'Skipper' - ha messo a nudo un imponente traffico di cocaina che dal Sudamerica arrivava nel Salento. La droga giungeva ad Amsterdam dove sarebbero stato adibiti appartamenti ad hoc per i corrieri, decine di magazzini atti allo stoccaggio della sostanza e vari locali-garage per la custodia di autoarticolati e dei mezzi necessari al carico e trasporto. Ingenti quantitativi di cocaina sarebbero poi stati importati periodicamente, sotto la supervisione di Giannotta. Curati prima gli approvvigionamenti dello stupefacente intrattenendo i contatti con i fornitori internazionali e finanziandoli, questi avrebbe diretto poi i successivi trasporti e le consegne nel Salento, effettuate con sistematica periodicità dai suoi uomini di fiducia. Questi ultimi, avvalendosi di mezzi di trasporto, grazie a Basilicata, acquisita la droga di provenienza sudamericana dall’Olanda, avrebbero effettuato una sosta presso il luogo di stoccaggio campano per poi provvedere a consegnarlo nel Salento.

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