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Cronaca Aversa

Don Livio arrestato: fedeli divisi. Spunta la contestazione dell’ex vescovo

Nel 2014 ottenne il premio ‘Padre Pio da Pietrelcina’: oggi è in carcere con un’accusa gravissima

L’arresto di don Livio Graziano, 50 anni di Aversa, con l’accusa gravissima di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 13 anni nella comunità sociale di Avellino che aveva aperto per aiutare chi soffriva di disturbi dell’alimentazione, ha diviso completamente i fedeli.

Da un lato c’è chi lo difende, affermando di non credere alle accuse che gli sono state rivolte e pregando per lui; dall’altra, chi invece lo vorrebbe già veder marcire in galera.

Ad altri ancora l’indagine che ha coinvolto don Livio sembra riportare alla memoria vecchie “storie” narrate tra fedeli e legate all’allontanamento del sacerdote della Diocesi di Aversa ed andato in “ritiro spirituale” a Montevergine prima di tornare alla vita sociale con la comunità che aveva aperto per aiutare le persone in difficoltà.

Ed emerge anche un altro particolare: la ‘contestazione’ della sua permanenza nella Diocesi irpina dell’allora vescovo di Avellino, monsignor Francesco Marino, originario della provincia di Caserta come il sacerdote arrestato.

Eppure don Livio era stato anche premiato per la sua “intensa attività sociale e umanitaria” tanto che nel 2014 a Benevento ricevette anche il premio “Padre Pio da Pietrelcina”.

Ora, rinchiuso nel carcere irpino, dovrà difendersi da un’accusa infamante, quella di aver abusato di un ragazzo di 13 anni. La Procura è convinta di avere le prove che lo incastrino: nelle prossime ore, con l’interrogatorio del sacerdote, capiremo quale sarà la verità di don Livio.

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