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Cronaca Aversa

Buco milionario nelle casse del Comune, fissata l'udienza per gli ex amministratori

La Finanza contesta quasi 4 milioni di mancati introiti per l'Ente

Tra poco meno di un mese il 2 dicembre, è fissata la citazione a carico degli ex amministratori del Comune di Aversa per la vicenda relativa ai canoni non riscossi per le case popolari di via San Lorenzo. Secondo la Corte dei Conti amministratori e dirigenti non avrebbero messo in campo un fattivo impegno per recuperare le somme o liberare gli alloggi. Indagati due ex sindaci, due ex assessori al Patrimonio e tre dirigenti al Patrimonio. Dall’inchiesta è stato escluso il defunto sindaco Giuseppe Sagliocco perché, in questo caso, la contestazione non è trasmissibile agli eredi. L’inchiesta era stata condotta dal vice procuratore generale Ferruccio Capalbo, sotto il coordinamento del procuratore regionale Michele Oricchio, e delegata alla Guardia di Finanza di Aversa. Nello specifico, questa la situazione: per gli ex sindaci Domenico Ciaramella (2002-2012) 501.142 euro e Enrico De Cristofaro (2016-2019) 401.142 euro. Gli ex assessori al Patrimonio Romilda Balivo (2010-2012) per 201.142 euro e Nicla Virgilio (2012-2014) per 201.142 euro. I dirigenti dell’Ufficio Patrimonio Elio Florio (2008-2011) per 451.142 euro e Alessandro Diana (2012-2015) per 591.142 euro e Stefano Guarino, dirigente ad interim del Patrimonio (2015-2017 e dal 2017 a oggi) per 251.142 euro. In seguito all’invito a dedurre e rispetto alle somme iniziali, all’ex sindaco sfiduciato nel febbraio 2019, Enrico de Cristofaro è stato aumentato di 100mila euro l’addebito e diminuito della stessa somma a testa agli ex assessori Balivo e Virgilio. Ridotta, infine, a 50mila euro la contestazione al comandante Guarino perché “si è più volte attivato con il sindaco De Cristofaro…che ciononostante non ha mai riscontrato le note del Guarino né è mai intervenuto ‘abbandonando’ l’ufficio al suo destino. Circostanza, questa, la cui sopravvenuta conoscenza è idonea ad incidere in senso modificativo sulla ripartizione delle quote di danno personale proposta in sede di invito a dedurre”. Dal 2 dicembre gli amministratori potranno contestare le accuse della Corte dei Conti e palesare la loro tesi difensiva.

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