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Cronaca

Covid, parla la prima positiva casertana: “Carabinieri, medici e strade vuote. Oggi mi sento una sopravvissuta”

Due anni fa la scoperta dopo un viaggio a Milano: “Sono stata un mese in ospedale, la città mi sembrava come la scena di un film”

"Non immaginavo che fosse così grave. Dopo due anni posso dire che mi sento una sopravvissuta. Il vaccino? E' l'unica strada per la salvezza". Così il "caso uno" in Campania, tra i primi al Sud, racconta a CasertaNews la sua esperienza a distanza di due anni dal contagio. Era il 26 febbraio 2020. La pandemia ancora non c'era ed il Covid sembrava essere distante, un affare delle regioni del Nord Italia, Lombardia in primis. Alessia (nome di fantasia in quanto la reale protagonista ha preferito l'anonimato), una ragazza di San Clemente di Caserta, risultò positiva al virus diventando il primo caso registrato in Campania.

Come ha scoperto di essere positiva al Covid?

"Al mio ritorno da Milano. Avevo sintomi come la febbre ma mi sentivo strana, non come una normale influenza. Poiché di Covid già si sentiva parlare contattai i carabinieri chiedendo dove potessi fare un tampone. Due anni fa non si sapeva. Mi indicarono prima l'ospedale di Marcianise poi il Cotugno a Napoli. La sera del 25 febbraio mi recai al Cotugno dove mi dissero che era inutile effettuare il tampone in quanto ero stata solo un giorno a Milano e non era possibile mi fossi contagiata. Alla fine, dopo una resistenza iniziale, mi venne fatto il tampone".

Poi cosa è accaduto?

"Venni contattata dai carabinieri il pomeriggio del giorno successivo. Mi chiesero con chi avessi avuto contatti. Fortunatamente da subito mi isolai in casa rispettando le regole che c'erano. Poi dopo pochi minuti mio padre ricevette la telefonata dell'Asl che comunicò: 'Preparate la ragazza che stiamo venendo a prenderla'. E fui trasferita al Cotugno".

Quanti giorni è rimasta in ospedale?

"Sono stata ricoverata quasi un mese al Cotugno. Fortunatamente ho incontrato delle dottoresse bravissime e molto professionali. Ho ancora i loro numeri e siamo ancora in contatto. Non smetterò mai di ringraziarle".

Quando è stata dimessa dal Cotugno il mondo era cambiato. Come l'ha vissuto?

"Sono stata dimessa il 21 marzo. Sono tornata a casa e ricordo che era sera. Per strada non c'era nessuno essendoci il lockdown. La città era vuota e le poche persone che ho visto rientrando indossavano la mascherina. Fu surreale, una scena da film".

E a distanza di due anni, come si sente?

"All'inizio non potevo immaginare fosse così grave. Poi ho visto che le persone morivano, le scene delle bare di Bergamo. La pandemia che ha cambiato le nostre vite. Oggi posso dire che mi sento come una sopravvissuta. Mi sono salvata, il Covid non ha avuto alcun effetto anche a lungo termine sul mio fisico. Sono fortunata".

Si è vaccinata?

"Sì con tre dosi. Appena ho potuto sono andata a fare il vaccino. Credo che sia l'unica salvezza per tutelare la nostra salute e quella delle persone a noi vicine".

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