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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Concorsi truccati, svolta al Riesame per 4 indagati

Per tre i giudici hanno annullato l'ordinanza. Confermate le accuse a Spena e Russo

Svolta al Riesame per alcuni degli indagati colpiti da misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta sui concorsi truccati per il reclutamento nelle forze armate e nella polizia penitenziaria. 

I giudici del tribunale della libertà hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare per Paolo Fedele, difeso dall'avvocato Roberto Barbato; Aniello Aversano, assistente capo della polizia penitenziaria in servizio a Santa Maria Capua Vetere, difeso dall'avvocato Angelo Raucci; e per Gennaro Fatone, vigile urbano in servizio a Caivano. Annullamento parziale per un ulteriore indagato, difeso dall'avvocato Paolo Raimondo, al quale i giudici napoletani hanno concesso la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell'obbligo di firma. Confermate invece le ordinanze per Errico Spena (difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero) e Maurizio Russo, entrambi al centro dell'inchiesta. 

Le verifiche degli inquirenti hanno consentito di portare alla luce una trama di episodi corruttivi intessuta, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021. Spena e Russo (già in stato di custodia cautelare in carcere, dallo scorso luglio, per vicende di analogo tenore per le quali è già stata esercitata l’azione penale), promettevano o effettivamente procuravano a partecipanti ai concorsi per il reclutamento in Corpi delle Forze Armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia Penitenziaria, il superamento delle prove psico-attitudinali, a fronte della corresponsione di somme di danaro.

Nel caso considerato nel procedimento nel quale era stata già adottata misura cautelare, il Nic della Polizia Penitenziaria aveva proceduto all’arresto in flagranza di Spena e Russo, poiché sorpresi, all’interno degli uffici di organizzazione sindacale, nell’atto di ricevere la consegna di 8.000 euro. Da quell'episodio gli investigatori hanno preso le mosse raccogliendo elementi che domostrerebbero un'estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali. 

Nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione della documentazione sanitaria Covid-19 presentata da una candidata. 


 

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