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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mondragone

Ferrero, Coca-Cola, Peroni: i colossi dell’alimentare truffati dal ‘sistema’ Di Caprio

Il fedelissimo del boss La Torre a capo di una associazione criminale: realizzata una frode da 35 milioni di euro

Una maxi frode che ha visto tra le società truffate colossi come Coca-Cola, Peroni, Parmareggio, Olio Dante, Parmacotto e Ferrero. Un sistema criminale capace di incassare ricavi non dichiarati per oltre 26 milioni di euro, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 35 milioni di euro ed un’evasione dell’Iva pari a circa 10 milioni di euro, con perdite per i fornitori truffati per oltre 2 milioni di euro.

Il gruppo guidato da Di Caprio

 È il quadro che emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Frosinone, che ha portato all’arresto, compiuto dalla guardia di finanza del locale comando provinciale, di Arturo Salvatore Di Caprio, ex reggente del clan camorristico La Torre di Mondragone nel Cassinate e nel nord Italia. Ai domiciliari sono finiti invece G.M., 64enne di Grosseto, e di P.L., 45enne di Baiano (Avellino), promotori dell’organizzazione.

14 società coinvolte nel ‘giro’

Di Caprio in particolare viene ritenuto capo dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode fiscale nel settore della grande distribuzione alimentare. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata dalla rilevante entità del danno cagionato nei confronti dei fornitori, dall’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti all’omessa ed infedele dichiarazione, dalla falsità ideologica alla intestazione fittizia di beni e alla truffa ai danni dello Stato, in relazione alle false dichiarazioni d’intento presentate per ottenere l’esenzione IVA. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Frosinone, gli investigatori del Gruppo Guardia di Finanza di Cassino hanno svolto indagini nei confronti di ventisei persone e quattordici società, a vario titolo coinvolte nell’articolato sistema di frode.

I colossi dell’alimentazione truffati

Le investigazioni eseguite hanno consentito di smantellare il “sistema”, articolato su diverse società cartiere e su vari prestanome riconducibili al gruppo criminale, che acquisivano credibilità sul mercato mediante la presentazione di bilanci contenenti informazioni non veritiere circa le proprie condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie; inoltre, presentavano false dichiarazioni d’intento relative all’esportazione della merce all’estero al fine di evadere l’Imposta sul Valore Aggiunto. Dopo aver instaurato preliminari rapporti commerciali e carpito la fiducia dei fornitori con iniziali operazioni andate a buon fine, i sodali eseguivano ordinativi di merce di ingente valore, senza tuttavia procedere al pagamento di quanto dovuto.

Le truffe perpetrate in danno di noti brand del settore, tra cui spiccano Coca-Cola, Peroni, Parmareggio, Olio Dante, Parmacotto e Ferrero, hanno consentito agli autori di acquisire ingenti quantitativi di prodotti alimentari  rivenduti a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato, generando un duplice effetto negativo: da un lato il mancato versamento dell’Iva e delle imposte dirette da parte delle società cartiere, dall’altro l’alterazione sleale della concorrenza nei confronti degli operatori onesti. L’esame dei flussi finanziari e delle movimentazioni bancarie, ricostruite grazie al rinvenimento, in corso di perquisizione, dei token utilizzati per generare le password relativi ai conti correnti intestati alle società cartiere, ha consentito di seguire le tracce di tutti gli incassi delle attività illecite, fino ad arrivare, dopo una serie infinita di passaggi, al dominus del sodalizio, che in tal modo otteneva la disponibilità degli illeciti ed ingenti profitti. I sodali conducevano un tenore di vita elevatissimo, sicuramente non proporzionato alle disponibilità lecitamente detenute, in quanto dichiaravano al Fisco redditi esigui o pari a zero.

Sequestro finanza operazione 'Cavaliere nero'

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