rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mondragone

Caporale si difende davanti al giudice: "Mai reclutato lavoratori da sfruttare nei campi"

Miraglia ha reso spontanee dichiarazioni nel corso dell'udienza: "Con Bianchino solo rapporti di lavoro"

"Con Bianchino c'erano solo rapporti commerciali, di acquisto e vendita di prodotti ortofrutticoli. Non c'entro nulla nel reclutamento della manodopera da portare sui campi". Sono le dichiarazioni rese da Pasquale Miraglia, 43enne mondragonese imprenditore nel settore ortofrutticolo, nel corso dell'udienza celebrata dinanzi la Terza Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale - presidente il giudice Francesco Rugarli con a latere Giorgio Pacelli e Massimo Cosenza - nel processo sul caporalato mondragonese.

Al banco degli imputati sono finiti Gennaro Bianchino, 64enne mondragonese, legale rappresentante della Società Sviluppo Agricolo Bianchino Srl, difeso dall'avvocato Angelo Raucci; Pasquale e Vincenzo Miraglia, rispettivamente di 43 e 46 anni mondragonesi, titolari di ditte individuali nel settore ortofrutticolo; Francesco Pagliaro, 54enne mondragonese, tutti assistiti dall'avvocato Giovanni Lavanga. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro e per l'intermediazione illecita di manodopera. Pasquale Miraglia, nelle sue spontanee dichiarazioni, ha tenuto a precisare la sua estraneità nell'organizzazione di uomini e mezzi per il reclutamento della manodopera illecita.

L'attività investigativa partí nel 2016, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, quando un caporale rumeno (non imputato) si spostò dalle zone di competenza della Procura normanna a quelle di competenza della Procura sammaritana giacché gran parte della manodopera illecita reclutata veniva impiegata nei campi di Mondragone, Carinola, Falciano del Massico, Grazzanise. Dal materiale captato si individuò anche la sottorganizzazione tra i caporali con un capo che si avvaleva poi di altri 3 soggetti che si prodigavano non solo a raccattare gli sfruttati nelle zone più sensibili del comune mondragonese e caricarli su camion strapieni e condurli sui campi ma anche ad accordarsi con gli imputati sul numero di lavoratori da impiegare.

Dalle intercettazioni delle utenze dei caporali si innestano quelle degli imputati e non solo. Dalla scheda aziendale dello Sviluppo Agricolo srl è emerso che tre dipendenti prendevano accordi con i caporali su quanti lavoratori impiegare ed in quali campi. Con la stessa utenza poi tra loro si lamentavano del loro titolare, Gennaro Bianchino, e commentavano la peculiare condizioni degli sfruttati nei campi. Dalle captazioni delle utenze dei caporali sono emerse anche altre ditte del settore ortofrutticolo locali espunte dall'attività investigativa per esigenze di chiusura dell'attività stessa, dato eccepito dai difensori degli imputati.

Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere che coordinò le indagini gli imputati avrebbero creato una stabile organizzazione attraverso la quale assumevano manodopera reclutata mediante l'attività di intermediazione illecita svolta dai caporali a cui si rivolgevano perlopiù donne e di nazionalità dell'Est Europa ma c'erano anche lavoratori africani. A capo di tale sistema clientelare di sfruttamento di manodopera per la pubblica accusa ci sarebbe stato Gennaro Bianchino, Pasquale Miraglia era l'organizzatore e Vincenzo Miraglia e Francesco Pagliaro rivestivano il ruolo di partecipi. I lavoratori venivano impiegati nei campi sotto la pioggia battente o anche sotto il sole cocente, sempre piegati e potevano assumere la posizione eretta solo per pranzo. I servizi igienici erano assenti. Venivano impiegati 11 ore al giorno per una retribuzione media giornaliera di 4,50 euro. Per la Procura il business di esseri umani fruttò un introito illecito di circa 2 milioni di euro. Si torna in aula nel mese di febbraio per l'escussione dei testi della difesa.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caporale si difende davanti al giudice: "Mai reclutato lavoratori da sfruttare nei campi"

CasertaNews è in caricamento