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Cronaca Castel Volturno

La camorra del sesso: "Ragazzine costrette a prostituirsi nelle connection house"

Il quadro delineato dalla Dia: “Soggiogate e costrette a pagare il debito per il viaggio”

Oltre alla camorra “autoctona”, emerge con sempre maggiore insistente anche quella straniera, in particolare africana, sul territorio della provincia di Caserta. E’ il quadro che delinea la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, che è stata presentata nei giorni scorsi al Parlamento, relativa al primo semestre del 2021.

In Terra di Lavoro sarebbero state individuate numerosissime “connection house”, al cui interno viene esercitata la prostituzione da donne nigeriane, spesso giovanissime, soggiogate mediante la nota pratica dei “riti voodoo" e costrette a pagare il debito contratto per raggiungere l’Europa.

Come in altre zone del territorio nazionale le cellule “Eye” e “Black Axe” di Castel Volturno “opererebbero inquadrate in un sistema di più vaste dimensioni dove spesso lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di esseri umani emergono nel corso di indagini sul traffico di sostanze stupefacenti ciò a dimostrazione dei diversificati interessi criminali delle organizzazioni nigeriane e africane” si legge negli atti della Dia.

Anche la criminalità albanese avrebbe acquisito una posizione di primo piano nel panorama casertano essendo state rilevate alleanze strategiche e funzionali con esponenti della criminalità organizzata locale in particolare per il traffico delle sostanze stupefacenti. “Si rileva inoltre la presenza di bande provenienti dall’est europeo attive nei settori dello sfruttamento della prostituzione, delle rapine e delle estorsioni con il sistema del cavallo di ritorno” si legge nella relazione.

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