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Cronaca Capua

Camorra e politica: svolta in Cassazione per l'ex sindaco Antropoli

La Suprema Corte annulla l'ordinanza ed invia nuovamente gli atti al Riesame

Sarà di nuovo il Riesame a dover decidere sulle esigenze cautelari a carico dell'ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, da lunedì ai domiciliari fuori regione, a Rivisondoli, dopo 4 mesi di carcere. La Corte di Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso presentato dai legali del chirurgo di Sant'Angelo in Formis, gli avvocati Mauro Iodice e Vincenzo Maiello, ed ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare con il rinvio degli atti al Tribunale della Libertà che dovrà riesaminare il caso ed entrare nuovamente nel merito sull'esigenza di trattenere Antropoli in stato di detenzione.

Antropoli è stato coinvolto in un'inchiesta della Dda sui legami tra la politica ed il clan dei Casalesi, in particolare di aver dato vita ad un patto con alcuni affiliati per avere appoggio elettorale in occasione delle elezioni amministrative del 2016, quelle in cui Antropoli non era candidato ma sosteneva la candidatura di Giuseppe Chillemi (non indagato).

Secondo l'accusa Antropoli e l'imprenditore Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza, avrebbero esercitato pressioni su un candidato al consiglio comunale per costringerlo a ritirare la sua candidatura. L'aspirante consigliere venne convocato da Marco De Luca, persona di fiducia di Zagaria, presso lo studio medico dell'ex sindaco. Nel corso dell'incontro, a cui prese parte anche Armando Porciello, il candidato sarebbe stato addirittura percosso da Zagaria. Questo per favorire un altro aspirante consigliere, Marco Ricci, candidato in un'altra lista a sostegno di Chillemi.

Lunedì scorso, come detto, l'ex sindaco ha lasciato il carcere su disposizione del gup Claudio Marcopido che ha deliberato una misura meno afflittiva, come i domiciliari ma fuori regione. Intanto ad inizio luglio dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere è in programma la prima udienza per Antropoli, Zagaria, Ricci, l'ex assessore Guido Taglialatela, e Porciello. L'altro indagato, Marco De Luca, ha optato per il rito abbreviato.

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