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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Capua

Camorra in Comune, carabinieri in aula contro l'ex sindaco

Le intercettazioni finiscono al centro del processo a carico di Antropoli, Ricci e Taglialatela

Le intercettazioni finiscono al centro del processo sulle presunte infiltrazioni del clan dei Casalesi al Comune di Capua, che vede imputati, tra gli altri, l'ex sindaco Carmine Antropoli e gli ex amministratori Marco Ricci e Guido Taglialatela insieme con Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza, ritenuto il colletto bianco che faceva da collante tra il gruppo di Michele Zagaria e l'amministrazione comunale, oggi collaboratore di giustizia. 

Nel corso dell'ultima udienza, celebrata dinanzi alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanna Napoletano, si è svolto il primo atto della deposizione dei carabinieri che hanno svolto le indagini. Particolare attenzione è stata dedicata all'identificazione dei protagonisti delle intercettazioni finite nelle accuse mosse dalla Dda e sulla loro interpretazione e contestualizzazione. Si tornerà in aula all'inizio della prossima settimana per conferire incarico ad un perito per le trascrizioni di altre intercettazioni. I carabinieri, invece, dovranno ripresentarsi in aula nell'udienza fissata a inizio gennaio per la concludere la loro deposizione. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Mauro Iodice, Maiello, Gerardo Marrocco, Lorenzo Caruso e Guglielmo Ventrone. 

Secondo l'ipotesi accusatoria Antropoli avrebbe dato vita ad un patto con alcuni affiliati al clan dei casalesi, tra cui proprio Franco Zagaria, Martino Mezzero e Carlo Napoletano, per avere appoggio elettorale del clan in occasione delle elezioni amministrative del 2016, quelle in cui l'ex sindaco non era candidato ma sosteneva la candidatura di Giuseppe Chillemi (non indagato).

Antropoli e Francesco Zagaria avrebbero esercitato pressioni su un candidato al consiglio comunale per costringerlo a ritirare la sua candidatura. L'aspirante consigliere venne convocato da Marco De Luca (assolto in abbreviato), persona di fiducia di Zagaria, presso lo studio medico dell'ex sindaco. Nel corso dell'incontro, a cui prese parte anche Armando Porciello, il candidato sarebbe stato addirittura percosso da Zagaria. Questo per favorire un altro aspirante consigliere, Marco Ricci, candidato in un'altra lista a sostegno di Chillemi.  

A Franco Zagaria, inoltre, è contestato anche di essere stato lo specchiettista del duplice omicidio di Sebastiano Caterino ed Umberto De Falco

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