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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Capodrise

Usura ed estorsione, Pasqua a casa per 66enne

Il gip accoglie la richiesta dei difensori e dispone i domiciliari

Arresti domiciliari per Domenico Rossetti alias Capabianca, 66enne di Capodrise, che insieme al nipote Raffaele, di 48 anni, venne tratto in arresto per usura ed estorsione anche mediante l'utilizzo del metodo mafioso.

È quanto disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari Antonio Baldassarre del Tribunale di Napoli che ha accolto l'istanza del difensore di Rossetti, l'avvocato Angelo Raucci, convincendosi dell'adeguatezza della misura domiciliare non sussistendo un pericolo di reiterazione del reato né il pericolo di fuga. Domenico Rossetti, insieme al nipote Raffaele, era sottoposto dal 3 febbraio scorso alla misura cautelare della custodia in carcere presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip partenopeo Antonio Baldassarre a seguito dell'attività di indagine posta in essere dai finanzieri della compagnia di Marcianise che ricostruirono le condotte estorsive ed usuraie contestate ai congiunti.

Le fiamme gialle ricostruirono le condotte criminali ai danni di una coppia di Capodrise facendo ricorso a forme di intimidazione basate sulla spendita del nome del clan Belforte di Marcianise. Altresì venne accertato dai finanzieri che la restituzione coattiva del debito intercorsa tra una delle vittime e gli indagati sarebbe avvenuta anche attraverso la sottrazione di un immobile con violenza e minacce, posto tale immobile a garanzia del quantum dovuto. Il debito originario si aggirava sui 10.000 euro a fronte però della garanzia usuraia pari al 120% del valore dell'immobile venduto poi a terzi in buona fede con diritto di opzione.

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