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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Falsificavano documenti per spillare soldi alle banche: incastrati dalla polizia a Ferrara due casertani

Caserta - Personale della Squadra Mobile il 25 febbraio u.s. indagava in stato di libertà perché ritenuti responsabili dei reati di possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione falsi, falsità materiale, sostituzione di persona e...

Personale della Squadra Mobile il 25 febbraio u.s. indagava in stato di libertà perché ritenuti responsabili dei reati di possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione falsi, falsità materiale, sostituzione di persona e ricettazione B.S., di anni 43 e D.M., di anni 37, residenti entrambi in provincia di Caserta. In particolare a seguito di collaborazioni e scambi di informazioni con uffici collaterali si apprendeva che alcune persone di origine campana, sottoposte a controllo presso un esercizio ricettivo del ravennate, avevano provveduto alla registrazione presso tale struttura utilizzando documenti di identità falsi. La perquisizione eseguita nella circostanza ha permesso di rinvenire telefoni cellulari e appunti manoscritti con elencati gli estremi di istituti di credito e postali, cognomi di persone, codici vari e password. L'esame effettuato sul materiale sequestrato evidenziava la presenza di appunti dove erano elencati anche istituti di credito di questa provincia. Per tale motivo si provvedeva a verificare presso le filiali bancarie interessate l'esistenza di rapporti finanziari aperti con documentazione falsa per essere utilizzati in maniera illecita. Dagli accertamenti è emerso che in tre filiali cittadine le due persone indagate, avevano acceso conti correnti sui quali erano versati assegni bancari contraffatti nel nome del destinatario, intercettati dal circuito postale e emessi da compagnie assicurative come rimborsi. L'attività della Squadra Mobile ha permesso di verificare che B.S. si era reso responsabile dell'apertura di due conti correnti utilizzando documenti falsificati di due persone realmente esistenti, riuscendo a monetizzare assegni per 10.048,00 euro. D.M. aveva invece provveduto ad attivare il conto non facendo in tempo a versare alcun titolo in quanto smascherato prima che potesse utilizzarlo.

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