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Venerdì, 26 Aprile 2024
Alimentazione

Insetti, il cibo del futuro: rischi alimentari e aspetti nutrizionali

In Italia già ci sono stati degli 'assaggi' all'Expo di Milano ma 'rischia' di diventare una abitudine quella di mangiare insetti

Tra una trentina di anni si valuta che ci saranno più di 9 miliardi di persone sul nostro pianeta. Le risorse saranno sempre più scarse e i terreni da coltivare saranno sempre meno. Come affrontare questa emergenza? Gli insetti sono una delle possibili risposte che da qualche tempo circolano fra gli esperti alimentaristi e nutrizionisti di tutto il mondo.

Già dal 2021 la locusta migratori in polvere e congelata era stata approvata dall'Unione europea; poi a fine marzo del 2022 invece arriva il via libera anche alla commercializzazione dei grilli in polvere e quelli congelati. Successivamente anche della la larva gialla della farina. Ma mangiare insetti è una buona idea? 

Bisogna subito premettere che - in questo momento - diventa una scelta individuale mentre non dà grossi riscontri - né in positivo né in negativo - dal punto di vista nutrizionale. Dal punto di vista ecologico se la gioca con la carne sintetica. Ma le due soluzioni sono molto importanti per l'ambiente, perché riducono l'impatto ambientale e sono più nutrienti.

I primi 'assaggi' e i valori nutrizionali

Un primo assaggio di insetti si è avuto già nel padiglione belga dell'Expo a Milano: insieme alla birra infatti si mangiavano dei prodotti a base di insetti. Le imprenditrici belghe Sophie e Géraldine Goffard hanno portato in Italia pasta fresca e paté a base di Tenebrio Molitor (tarma della farina). Gli insetti potrebbero comunque rappresentare una scelta valida sia dal punto di vista nutrizionale sia dell’impatto ambientale. Essi infatti sono una fonte di cibo altamente nutriente perché forniscono proteine di alta qualità paragonabili a quelle fornite dalla carne e dal pesce.

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