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Martedì, 30 Aprile 2024
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Auto in sosta sulla pista ciclabile: l'inciviltà è il vero freno ad una mobilità diversa

Decine di vetture lasciate sulla corsia dedicata alle bici in via GM Bosco

Qualcuno deve aver mal interpretato le parole 'Smart City'. Mentre l'amministrazione comunale di Caserta punta su un piano di mobilità green, con la realizzazione - tra l'altro - di 18 chilometri di piste ciclabili in città, c'è qualcuno che utilizza le corsie dedicate alle due ruote come area di sosta. 

Un atto di inciviltà assoluto che è stato notato e segnalato dagli urban watcher del gruppo 'Ciò che vedo in città' attivi sul Capoluogo. Il cordolo, installato per separare la corsia dedicata alle bici dal resto della carreggiata, evidentemente non basta. Così, giovedì sera, diversi automobilisti hanno preferito parcheggiare le loro vetture sulla pista ciclabile di via GM Bosco, quella che dovrebbe collegare corso Giannone alla Biblioteca di via Laviano. L'immagine - rappresentazione del degrado sociale e culturale in cui versano pezzi di città - sta scatenando gli utenti sui social in queste ore. 

Ma facciamo un passo indietro riavvolgendo il nastro di pochi giorni. Lo scorso 19 dicembre l'amministrazione comunale ha presentato il nuovo piano di mobilità cittadina. Oltre alle linee bus - "elettrici entro un anno" - è stata annunciata la realizzazione di 18 chilometri di ciclabili (tra cui quella di via GM Bosco), l'installazione di 35 postazioni che ospiteranno 200 biciclette elettriche e 50 monopattini. Insomma, l'idea del piano di mobilità, almeno sulla carta ed al netto di aspetti sicuramente migliorabili - soprattutto sulla frequenza delle corse da e per le frazioni - sembra essere quella di lanciare Caserta (finalmente) in una dimensione europea e nel secolo attuale.

Un piano che, però, dovrà fare i conti con le cattive abitudini di molti casertani, o comunque persone che frequentano il Capoluogo. Potrebbero essere queste le zavorre in grado di frenare e mettere in discussione il progetto di una mobilità pensata e vissuta in maniera differente. In fondo, da "Città Smart" a "Città delle Smart" il passo sembra essere breve, grande più o meno le dimensioni di un cordolo. 

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