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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Sparanise

Il Comitato scrive al ministro per i dati sull'inquinamento alla centrale termoelettrica

Cittadinanza Attiva chiede anche di rendere noti i numeri del monitoraggio

Il Comitato Civico Cittadinanza Attiva di Sparanise scrive alla commissione straordinaria che guida il Comune di Sparanise, al Ministero dell'Ambiente e, per conoscenza, ai carabinieri di Sparanise, al fine di eseguire accertamenti nell'ambito dell'inquinamento ambientale e della tutela della salute pubblica.

Negli anni scorsi, la stampa mondiale ha riportato della “discarica più grande d’Europa”, individuata nell’area “ex Pozzi Ginori” di Sparanise. Gli stessi Carabinieri Forestali ed i Militari del Genio, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, calcolarono la presenza nell’area di 2 milioni di metri cubi di rifiuti di tutti i tipi. 

"Ci sentiamo - fanno sapere dal Comitato - di ringraziare sinceramente tutti gli imprenditori che con tanti sacrifici hanno investito nel nostro comune contribuendo al suo sviluppo; Tuttavia riteniamo necessario affermare con decisione il principio costituzionale che nel bilanciamento tra esigenze produttive e la tutela della salute pubblica, quest’ultima debba sempre prevalere. Purtroppo, numerosi studi hanno evidenziato che la mortalità per cancro, ma anche la straordinaria diffusione di malattie autoimmuni, è maggiore laddove l’inquinamento ambientale è più elevato, a prescindere dalle abitudini di vita più o meno sane dei residenti. Più specificatamente, la nostra provincia, purtroppo conosciuta anche come la “terra dei fuochi”, è considerata tra quelle più esposte a fattori di rischio ambientale, e lo stesso comune di Sparanise, secondo i report sanitari, ne è testimonianza diretta".

In questo contesto, il “Comitato Civico Cittadinanza Attiva Sparanise”, richiede alcune delucidazioni: "Come è noto, nell’area della “ex Pozzi Ginori”, insiste anche una centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata a metano della potenza complessiva di circa 800 MW che sembrerebbe in procinto di essere raddoppiata e portata a 1600 MW. Attraverso la rete internet abbiamo consultato la nota EC/VIA2003/0682 del 6 novembre 2003 relativa al “giudizio positivo” emesso dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero per i beni e le Attività Culturali circa la compatibilità ambientale del progetto della Calenia Energia SpA. In particolare riproponiamo integralmente il capitolo presente a pagina 16 del decreto relativo al “Monitoraggio della qualità dell’aria” nel quale si è evidenzia che la Calenia Energia “dovrà installare, all’atto dell’apertura formale dei cantieri, una centralina di rilevamento meteorologico. Tale centralina dovrà essere installata nell’area di centrale o in un sito rappresentativo dell’area vasta; dovrà rilevare e memorizzare in continuo i dati relativi alle caratteristiche anemometriche del luogo (velocità e direzione del vento), la radiazione solare, la nuvolosità, la temperatura, l’umidità relativa. I dati meteorologici raccolti dovranno essere messi a disposizione dell’ARPA della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio. Sempre all’atto dell’apertura formale dei cantieri, dovranno essere installate due centraline, nelle aree presumibilmente maggiormente interessate dalle ricadute della centrale (e comunque una in zona rappresentativa del fondo, ed una seconda rappresentativa dell’esposizione della popolazione umana), in grado di rilevare i seguenti parametri: ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, PM10. I dati di qualità dell’aria raccolti da tali centraline dovranno essere messi a disposizione dell’ARPA della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio. Parallelamente alla rilevazione di questi parametri di qualità dell’aria andranno eseguiti studi di bioindicazione effettuati utilizzando cloni sensibili e resistenti all’ozono di piante di interesse agricolo, finalizzati alla valutazione dei danni causati dai livelli di ozono troposferico secondo le procedure sperimentali standardizzate dal protocollo sperimentale ICP-Crop UN/ECE”".

In relazione a queste direttive ministeriali, il “Comitato Civico Cittadinanza Attiva Sparanise” richiede se "siano oggigiorno effettivamente attuate e in particolare, chiede la disponibilità a verificare quanto segue: se è attiva la prevista “centralina di rilevamento meteorologico destinata a rilevare e memorizzare in continuo i dati relativi alle caratteristiche anemometriche del luogo (velocità e direzione del vento), la radiazione solare, la nuvolosità, la temperatura, l’umidità relativa”, e se i dati raccolti vengono messi, come previsto, a “disposizione dell’ARPA della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio”; se sono attive le previste “due centraline nelle aree maggiormente interessate dalle ricadute della centrale in grado di rilevare i parametri di ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, PM10, e se i “dati di qualità dell’aria raccolti da tali centraline vengono messi a disposizione dell’ARPA della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio”; se vengono eseguiti i previsti “studi di bioindicazione con l’utilizzo di cloni sensibili e resistenti all’ozono di piante di interesse agricolo, finalizzati alla valutazione dei danni causati dai livelli di ozono troposferico secondo le procedure sperimentali standardizzate dal protocollo sperimentale ICP-Crop UN/ECE”; e inoltre di sapere chi, per conto del Comune di Sparanise, è incaricato di vigilare sull’efficienza dei sistemi di rilevamento e sui dati da essi prodotti".

Inoltre il Comitato Civico ha chiesto ai commissari straordinari e al ministro "ritenendo questi dati di evidente interesse pubblico, la possibilità di renderli consultabili anche a tutta la cittadinanza, eventualmente attraverso la pubblicazione sul sito ufficiale del Comune di Sparanise, segnalando se e in quale misura dovessero essere superati i livelli di riferimento previsti dalla legge".

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