Via alla bonifica di una discarica a cielo aperto: tra i rifiuti anche una lapide | FOTO E VIDEO

Scoperta una discarica di rifiuti in località Starzone, a San Prisco, e avviate le operazioni di bonifica. Tra guaine, scarti di demolizione e ingombranti spunta anche la lapide di una tomba.

E' la scoperta fatta dal personale presente sul posto per le attività. Il servizio di bonifica è stato attivato grazie al coordinamento tra più soggetti: il Comune di San Prisco, il comando locale di polizia municipale, la ditta di smaltimento dei rifiuti e l'Anas. La zona, infatti, è tristemente nota come luogo in cui ignoti sversano rifiuti di ogni tipo, anche 'speciali'.

E, in effetti, sono presenti guaine per coperture, inerti provenienti da opere di demolizione e ingombranti. Tra i tanti cumuli di rifiuti però è spuntata, tra la sorpresa dei presenti, anche un'opera in marmo, risultata poi essere la lapide di una tomba.

Un intervento di bonifica reso possibile dalla presenza della polizia locale, guidata dal comandante Giuseppe Foniciello e coordinata dal sottotenente Luigi Ambrosino, e favorito dalla disponibilità della ditta di smaltimento dei rifiuti attraverso il coordinatore Michele Gallucci che si è impegnato in prima persona per la rimozione dei rifiuti ingombranti.

Fondamentale poi l'impegno dell'Anas che, attraverso i responsabili (l'ingegnere Sicignano e il dottore Raffaele Bortone), si è impegnato entro la fine della settimana a provvedere al taglio dell'erba sulla scarpata adiacente l'uscita di San Prisco della Variante Anas.

Le attività non si fermano alla bonifica. Infatti gli agenti del comando di polizia municipale si sono già messi all'opera per gli accertamenti del caso al fine di risalire agli autori dello sversamento dei rifiuti. Un'intensa opera di vigilanza da parte della polizia municipale di San Prisco che è determinata a porre un freno a questa pratica che negli anni ha ridotto le zone periferiche, soprattutto quelle ai piedi del monte Tifata, della cittadina a una vera e propria discarica a cielo aperto.

Le indagini sono state avviate e c'è forte determinazione a risalire ai responsabili che, una volta identificati, saranno denunciati all'autorità giudiziaria competente e dovranno rispondere dei gravi reati ambientali di cui si sono macchiati.