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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Cesa

Si dimette il comandante della polizia municipale

Barone lascia: "Motivi personali". Guida affida l'incarico a Sarpo in via transitoria

È il quinto comandante della polizia municipale, in meno di quattro anni, a lasciare. Si tratta di Francesco Barone che nella giornata di ieri ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di responsabile dell’ufficio. A renderlo noto il sindaco di Cesa Enzo Guida che ha annunciato come “in modo transitorio, ha assegnato l’incarico di responsabile dell’ufficio al dottor Salvatore Sarpo che dirige l’ufficio ragioneria”.

Ufficialmente Barone ha lasciato la municipale cesane per “motivi personali” ma c’è chi parlerebbe di rapporti tesi con il sindaco e con parte dell’amministrazione comunale. Nei corridoi della casa comunale e nelle stanze del comando si respira aria tesa: si parla di una decisione presa dal primo cittadino di revocargli l'incarico e Barone, giocando d’anticipo, non si sarebbe presentato all'incontro nello scorso fine settimana prima di presentare, ieri, le dimissioni. Comunque Barone resta un funzionario di vigilanza in forza alla polizia municipale del Comune di Cesa. Guida, in ogni caso, si conferma ‘mangia comandanti’. Dal 2020 ad oggi si sono alternati ben 5 diversi funzionari alla guida della municipale. E così dopo Oliva, Piricelli, Del Prete, e De Lucia oggi anche Barone lascia la guida dei vigili urbani di Cesa. 

La decisione di affidare la responsabilità del comando della polizia municipale ad un funzionario amministrativo, inoltre, sarebbe illegittima. A dirlo è stato lo scorso marzo il Consiglio di Stato secondo cui “il Comandante deve provenire solo dai ruoli della polizia locale e il relativo incarico non può essere attribuito neppure in via temporanea ai dirigenti amministrativi o tecnici dell’ente locale. La sentenza n. 2518 è, infatti, chiarissima e si collega ad un fatto avvenuto in Abruzzo, proprio nel Comune capoluogo di Regione, cioè l’Aquila, ove al suo Corpo di polizia locale era stato preposto dapprima l’avvocato dell’ente e poi un dirigente amministrativo. Per il Consiglio di Stato la ratio di tale scelta legislativa risiede nel fatto che il personale dei ruoli della polizia locale viene (e deve essere) fin dall’origine reclutato con certi criteri e secondo determinati profili professionali e formativi, tali da poter svolgere funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale.

"Nei mesi scorsi avevamo parlato di "porte girevoli" al Comando di Polizia Municipale - commentano dal movimento Uniti per Cesa - Un ufficio di vitale importanza non solo per il funzionamento del Comune, ma per la vita quotidiana della cittadinanza, che non trova pace da circa quattro anni, dopo il pensionamento del comandante di lungo corso, Ten. Alfonso Errico. Il travagliato concorso per Istruttore Direttivo di Vigilanza a tempo parziale e indeterminato, non ha prodotto i frutti sperati. Dall'approvazione della graduatoria di merito del Concorso, 10/05/2021, si è assistito unicamente ad un valzer di nomine, 'comandi', dimissioni, pensionamenti, convenzioni, nulla osta, allargamenti della pianta organica, spostamenti ad altra area di "idonei", rinunce e scorrimenti a ripetizione della graduatoria. Una girandola di nomi con sovrapposizione di ruoli e funzioni. In questa vicenda, abbiamo più volte rilevato anomalie e incoerenze nella gestione anche negli atti amministrativi. Una volta può essere sfortuna, un'altra coincidenza, un'altra ancora infelice congiunzione astrale o somma di eventi imprevisti, ma quando l'andazzo si ripropone, vuol dire che c'è qualcosa che non va. Significa che è il metodo ad essere errato".

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