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Martedì, 30 Aprile 2024
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Fiaccolata per la Pace, un successo

Caiazzo - Ha riscosso consensi ed approvazioni unanimi la seconda Fiaccolata della Pace promossa dalla parrocchia dei santi Giovanni e Paolo retta dall'amato don Armando Visone che, sulla falsariga del predecessore e parimente amato parroco don...

Ha riscosso consensi ed approvazioni unanimi la seconda Fiaccolata della Pace promossa dalla parrocchia dei santi Giovanni e Paolo retta dall'amato don Armando Visone che, sulla falsariga del predecessore e parimente amato parroco don Gerardo Fava, ogni anno promuove un'iniziativa atta a commemorare le vittime di Monte Carmignano in occasione dell'anniversario dell'efferato eccidio nazista. Per il secondo anno consecutivo, nel pomeriggio del 13 ottobre, una suggestiva fiaccolata di pace, composta da numerosi fedeli e familiari delle vittime e guidata dal parroco affiancato dal sindaco Stefano Giaquinto, partendo dal luogo dell'eccidio ha raggiunto la cappella del Soccorso, gentilmente messa a disposizione dalla famiglia D'Aversa, affinché don Visone vi celebrasse una messa in suffragio delle vittime. Il predecessore, invece, celebrava il sacro rito presso una croce da lui stesso fatta apporre accanto a una (la più accessibile) delle due masserie che la sera del tredici ottobre 1943 si trasformarono in proscenio di morte per ventidue contadini, anziani, mogli e bambini -più uno che non vide mai la luce- seviziati senza alcuna pietà da un manipolo di tedeschi in ritirata capeggiato da un tenentino della Weermackt, Wolfgang Lenigk Emden, morto recentemente ad Ochtendung, in Germania, dopo essere stato condannato in contumacia per strage dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere e assolto per prescrizione da quello di Koblenza. Una strage così efferata solo perché -come si evince dall'epigrafe apposta sulla tomba comune e dettata dal più che attendibile filosofo Benedetto Croce, informato subito dopo l'eccidio dal corrispondente di guerra William Stoneman - qualcuno avrebbe additato ad un militare prussiano quali alleati non i soldati tedeschi ma quelli americani, con i quali da pochi giorni si era alleata effettivamente l'Italia, dichiarando guerra proprio il giorno dell'eccidio agli ex alleati tedeschi.

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