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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

Audizioni alla Camera su Mozzarella, le proposte di Ambrosca (Lab)

Caserta - "E' buona norma, per tentare la soluzione di un problema, conoscerne le radici e la provenienza, affinché la riflessione aiuti a ponderare la migliore soluzione": ha esordito così il presidente della Lab (Lega allevatori bufalini), avv...

"E' buona norma, per tentare la soluzione di un problema, conoscerne le radici e la provenienza, affinché la riflessione aiuti a ponderare la migliore soluzione": ha esordito così il presidente della Lab (Lega allevatori bufalini), avv. Raffaele Ambrosca, prendendo la parola, alle ore 13 di oggi 26 gennaio, in sede di audizione informale presso la XIII Commissione Agricoltura della Camera. "Ebbene -ha proseguito il leader della Lab- quella che da tempo immemore è la contrapposizione tra caseifici/trasformatori e allevatori/produttori (per spuntare, gli uni il miglior prezzo di acquisto possibile, gli altri quello migliore di vendita, spesso a detrimento di questi ultimi), appare paradossale quando, invece, entrambi i soggetti protagonisti della filiera bufalina, sono parimenti vessati da indomiti "mostri sacri" del mercato che giganteggiano con ostentata protervia: la grande distribuzione e i signori della intermediazione di mercato.
D'altra parte, tutto ciò è evidente nei fatti, ove si consideri che sia gli allevatori che i caseificatori lamentano guadagni esigui a fronte del prezzo di vendita "allo scaffale" della mozzarella di bufala campana dop. In realtà, i caseifici, oltre che "stritolare" gli allevatori (al momento dell'acquisto del latte, lottano strenuamente tra loro, a colpi di ribassi, per accaparrarsi quella fetta di mercato, falsamente gratificante, rappresentata dalla grande distribuzione e da quegli intermediari che detengono le sorti di gran parte della distribuzione. Dunque il vero "vulnus" dell'intero sistema è individuato e ormai fin troppo evidente: a fare le spese di questa incomprensibile "guerra" è la 'qualità' del prodotto finale. Per avere contezza di ciò -ha spiegato il presidente Ambrosca- basta semplicemente recarsi presso qualsivoglia punto-vendita che espone un prezzo per chilogrammo talvolta inferiore, addirittura, ai 7 euro. Di qui la domanda: un prodotto che espone un prezzo al pubblico di circa 7 euro, come può essere venduto per un importo inferiore al suo stesso costo di produzione? L' unica risposta credibile è che si produce mozzarella adulterata, spacciandola per quella di bufala campana dop, allo scopo di allentare la "stretta mortale" dei prezzi imposti dai "potentati" innanzi menzionati. Crediamo che sia giunto il momento -ha concluso l'avv. Ambrosca- di stringere una "santa alleanza" fra allevatori e caseificatori per combattere una giusta, onorevole e nobile battaglia di sopravvivenza, oltre che di necessaria tutela della mozzarella di bufala campana dop, onde restituire ruolo e dignità al prodotto, ai produttori e agli stessi trasformatori. Tutto ciò comporta, evidentemente, una necessaria scelta di campo per l'intera filiera: trasparenza, lealtà e rintracciabilità della stalla; solidarietà, cooperazione e prossimità da parte dei trasformatori. Il tutto in uno sforzo coordinato dalle Istituzioni preposte e dagli Organi sanitari, per sanzionare, severamente, adulterazioni, mistificazioni ed ogni altra forma di frode perpetrata in tutti i segmenti del comparto lattiero-caseario bufalino. In definitiva, i controlli, intensificati ed inaspriti, renderanno automaticamente giustizia alla qualità della mozzarella di bufala campana dop, cosicché la grande distribuzione avrà una sola opzione: scegliere di adeguarsi al nuovo sistema e ai nuovi prezzi che ne conseguono. Diversamente, vendere altro, non certo la mozzarella di bufala campana dop. Dunque, un rinnovato vigore nella tutela del prodotto (mediante un'indefettibile severità nei controlli ordinari e straordinari) rappresenta la migliore forma di promozione per la mozzarella di bufala campana dop".

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