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Sabato, 27 Aprile 2024
Ambiente

La vertenza contro le scelte antireferendarie del comune di Caserta arriva in Parlamento

Caserta - Su richiesta del Comitato Acqua bene comune di Caserta, il 17 giugno, il gruppo parlamentare del Partito di Sinistra ecologia e libertà alla Camera dei Deputati, ha sottoposto al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture...

Su richiesta del Comitato Acqua bene comune di Caserta, il 17 giugno, il gruppo parlamentare del Partito di Sinistra ecologia e libertà alla Camera dei Deputati, ha sottoposto al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e a quello degli Affari Regionali, una Interrogazione Parlamentare a risposta scritta tesa ad avere tutti i chiarimenti necessari concernenti il corso più che discutibile e antireferendario intrapreso dall'amministrazione casertana in tema di gestione dei servizi idrici, tanto più preoccupante considerata l'area ad alta presenza di capitali illegali e dove privatizzare rischia di significare, in concreto, la consegna ad ambigui speculatori per molti anni della gestione di risorse essenziali.L'Interrogazione Parlamentare, della quale si allega fotocopia, è stata presentata dall'onorevole Arturo Scotto. Il coinvolgimento diretto del Parlamento, attraverso i suoi rappresentanti più coscienti, rappresenta solo un aspetto delle iniziative politiche organizzate nella provincia di Caserta per merito dell'autodeterminazione popolare e dei comitati che si autocostituiscono per organizzare la lotta contro il culto ingiustificato del "privato è bello" in materia di governo dell'acqua. Il peggioramento della vita dei cittadini si è venuto ad accentuare con le sconsiderate scelte politiche privatistiche intraprese negli ultimi anni dai partiti politici di destra, ma anche di centro sinistra, frutto di una concezione neo-liberista dell'amministrazione pubblica. La privatizzazione dell'acqua e le relative conseguenze per i cittadini, come nell'Ato3 sarnese-vesuviano della Campania, sono un esempio lampante di queste conseguenze.L' Acqua è un bene pubblico, un diritto naturale ed inalienabile dell'essere umano, quindi non può essere fatto oggetto di speculazione e profitto. E' inaccettabile che l'acqua diventi, come diceva Massimo Troisi, "una cosa con cui invece di bere qualcuno ci mangia".

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