Cibo scaduto da due anni, caldaie staccate e portate via, termosifoni spenti, minacce e controllo del tribunale inesistente. Gli utenti della comunità terapeutica Il rifugio di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, non ci stanno e una notte di gennaio, per riscaldarsi, hanno dato fuoco a tavoli e sedie. Sono giovani cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso la sospensione della pena o l’affidamento in comunità per seguire percorsi di riabilitazione terapeutica. Tra loro, con un braccialetto elettronico, c’è anche Dorian Petoku, narcotrafficante albanese, condannato come uno dei rifornitori di droga dell’organizzazione criminale capeggiata da Diabolik, Fabrizio Piscitelli, e finito in comunità con una discussa perizia.

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