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I camion di una ditta trasporti casertana utilizzati per trasportare droga e armi | VIDEO

Per trasportare la cocaina dall'Olanda in Italia l'organizzazione criminale salentina sgominata questa mattina dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, utilizzava gli automezzi di autisti campani. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta della Squadra Mobile.

L'organizzazione presentava un organigramma ben definito e collaudato: Alduino Giannotta, 59enne salentino, promotore, organizzatore, dirigente e finanziatore, era dedito all'approvvigionamento della cocaina dall'Olanda, dove prima arrivava dal Sudamerica, ed ai contatti con i fornitori internazionali; Pierpaolo Pizzolante, 30enne di Acquarica del Capo, organizzatore, uomo di fiducia del primo, era preposto alla direzione delle importazioni dall'Olanda ed alla successiva distribuzione della droga in territorio salentino; Giovanni Rizzo, 53enne di Taviano, acquisita la sostanza stupefacente da Alduino Giannotta, la redistribuiva sulle principali 'piazze' di spaccio della provincia leccese; Nicolò Urso, 32enne di Presicce, e Donato Angelo Rainò, 53enne di Taviano, uomini di fiducia rispettivamente di Pizzolante e Rizzo, erano dediti all'attività di trasporto, acquisto e vendita della cocaina nei territori di competenza e delle connesse operazioni di consegna e ritiro dei corrispettivi in denaro. Inoltre Luigi Basilicata, 53enne campano, dipendente di una ditta di autotrasporti con sede a Villa Literno, metteva a disposizione i mezzi per il trasporto e la consegna di armi e narcotico e curava direttamente e con l'ausilio di Giuseppe Ascione e Silvestre Attianese di Casapesenna, dipendenti della stessa ditta, il trasporto dello stupefacente da Amsterdam fino al luogo di stoccaggio napoletano, e da qui, nel territorio salentino, curandosi inoltre, del trasferimento di denaro dalla provincia leccese in Olanda. Attorno alla struttura centrale si snodava poi l'apporto di altri malviventi dediti, a vario titolo, all'acquisto dello stupefacente ed alla successiva immissione sul mercato. 

Il monitoraggio della Squadra Mobile ha consentito di individuare le personalità di spicco del gruppo malavitoso, le modalità di comunicazione adottate, i mezzi impiegati, l'iter di importazione della sostanza ed i precisi ruoli rivestiti da ciascuno. I contatti fra i componenti avvenivano rigorosamente mediante un sistema di telefonia e messaggistica criptata di difficile e complessa decifrazione con lo scopo di eludere i controlli di polizia ed utile ad impedire che l'attività illecita potesse essere riconducibile direttamente a loro. Numerose erano le armi nella disponibilità dell'organizzazione. Venivano nascoste all'interno di fabbricati o proprietà immobiliari, come pure diversi erano gli edifici adibiti a locali di stoccaggio dello stupefacente presenti, oltre che nel sito di importazione olandese, anche sul territorio salentino.

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