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Operazione 'Lockdown'. Dal 'pane cotto' allo 'zucchero': messaggi in codice per gli spacciatori | VIDEO

Il "pane cotto" che rappresentava la dose di crack; il "pane crudo”, invece, la cocaina da tagliare; e poi ancora lo "zucchero" (cocaina tagliata), il "cioccolato" (hashish scuro) e le "piantine rampicanti" (marijuana da ‘importare).

Era questo lo slang utilizzato dagli otto spacciatori finiti questa mattina nella rete dei carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese che hanno posto un freno al loro business criminale.

Per indicare le quantità di droga da  prelevare dall'hinterland napoletano (al Parco Verde di Caivano, a Secondigliano e nel Rione Traiano a Napoli) gli indagati erano soliti parlare di "filoni di pane".

L’operazione “Lockdown" dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha portato all'emissione di 8 misure cautelari custodiali nei confronti di residenti nel Rione IACP in località Sepicciano, tutti percettori del reddito di cittadinanza.

Ed è proprio grazie al sostegno economico garantito mensilmente dallo Stato che gli otto indagati per i reati di detenzione ai fini di spaccio e cessione di sostanze stupefacenti sovvenzionavano la loro attività illecita. L'attività investigativa iniziata nell'agosto 2019 e conclusasi nel dicembre 2020 ha permesso di accettare oltre 130 episodi di cessione a domicilio negli atri delle palazzine IACP.

Grazie all'attività di controllo del territorio i carabinieri della compagnia matesina hanno ricostruito le interazioni tra gli acquirenti e gli spacciatori nonché l'individuazione dei canali di approvvigionamento nell'hinterland partenopeo.

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