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Al liceo scientifico Diaz il metodo "learning by doing" diventa green

Dai pannelli fotovoltaici al sistema per il riciclo della plastica: "Agiamo seguendo un'etica ambientale"

In questi ultimi anni al Liceo scientifico Diaz di Caserta è stata fatta una scelta di campo nella formazione tecnologica e scientifica, si è lavorato secondo strategie laboratoriali fondando la didattica sul learning by doing, ovvero “fare ed imparare facendo”.

Tra queste scelte strategiche si è inserita l’educazione ambientale realizzata in modo molto particolare. “Le nostre alunne e i nostri alunni stanno imparando a sperimentare cosa possa significare l’agire secondo un’etica ambientale - ha dichiarato il Preside Luigi Suppa - abbiamo reso indipendente un settore energetico del liceo con l’installazione dei pannelli solari e abbiamo realizzato un circolo virtuoso in cui si risparmia energia e si ricicla producendo oggetti. Imparare facendo, valorizzando ogni dato esperienziale - ha concluso il Preside - tenendo bene in conto gli insegnamenti di Aristotele sull’acquisizione delle virtù attraverso l’esercizio, delle osservazioni di Galileo e, saltando all’800, di Dewey nel considerare l’esperienza come apprendimento attivo, appunto il learning by doing cui far seguire la riflessione. Null’altro che il metodo scientifico coadiuvato, però, dalla tecnologia".

Infatti, al Diaz è stato adottato il sistema Felfil che consente di riciclare gli scarti di plastica per trasformarli in bobine di filamento adatte a essere utilizzate dalle stampanti 3D. Si tratta di uno strumento progettato per essere usato da tutti, dagli esperti ai principianti ed è, quindi, adatto agli studenti. Ed è proprio attraverso la strategia del learning by doing che gli studenti apprendono più facilmente le potenzialità delle nuove tecnologie, in particolare quelle legate alla digital fabrication, e assumono maggiore consapevolezza rispetto alle tematiche ambientali. Non solo questo, naturalmente segue la teorizzazione e la registrazione nonché la catalogazione delle azioni compiute. Un “fare scienza” che è la conseguenza del potenziamento della didattica delle scienze perseguito, già da più di dieci anni, dal Preside Luigi Suppa, un ingegnere alla guida di un liceo scientifico che, dopo l’esperienza di insegnamento universitario, ha dato al Diaz una forte impronta sia nel valorizzare i laboratori di Fisica, di Scienze e nell’implementazione di quelli informatici sia nel conferire a tutta la didattica una dimensione laboratoriale.

Inoltre, nel coniugare la consapevolezza ambientale con la biotecnologia sono state realizzate delle serre idroponiche e smart con dei sistemi di risparmio del terreno, della sicurezza delle produzioni e senza nessun elemento inquinante. Queste serre collegate ad internet verificano l’umidità e inviano i dati ad una piattaforma che li analizza e corregge eventuali accadimenti come la formazione di un effetto serra. Questa tipologia di serra realizza l’IoT ovvero l’internet delle cose. Un’Edugreen a 360 gradi e se si pensa che il Diaz con il suo impianto fotovoltaico ha generato quasi 10 MWh che equivale ad aver piantato 25 alberi e non aver emesso quasi 3 tonnellate di CO2 (biossido di carbonio) nell' atmosfera può essere considerato, a pieno titolo, il Liceo Green della provincia e, forse, della regione.

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