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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Haydn e Napoli: gli Splendori del 700 musicale alla Reggia di Caserta

Caserta - Domenica 26 dicembre alle ore 11,15 presso il Teatro di Corte della Reggia Vanvitelliana di Caserta avrà luogo il tradizionale "Concerto per un Giorno di Festa" con l' Orchestra da Camera di Caserta diretta da Antonino Cascio e la...

Domenica 26 dicembre alle ore 11,15 presso il Teatro di Corte della Reggia Vanvitelliana di Caserta avrà luogo il tradizionale "Concerto per un Giorno di Festa" con l' Orchestra da Camera di Caserta diretta da Antonino Cascio e la partecipazione di Alain Meunier, ultimo erede della grande scuola violoncellistica francese.
In programma il Concerto in do maggiore per violoncello e orchestra e la Sinfonia n. 63 "La Roxelane" di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia in re maggiore " fatta per le Zitelle del Conservatorio di S. Giovanni e Paolo di Venezia" di Antonio Sacchini, autorevole esponente del '700 napoletano.
Haydn e Napoli : incontri ravvicinatiQuando intorno al 1758 Haydn iniziò a comporre sinfonie, tale genere presentava un volto ancora incerto: l'assetto più usuale prevedeva tre movimenti ma si sperimentavano anche schemi con l'inserimento del minuetto come terzo movimento e l'introduzione, più o meno consapevole, per il movimento iniziale, della forma – sonata. Il linguaggio barocco e le ridondanze rococò venivano sostituiti da un percorso musicale chiaro, simmetrico, con frasi e periodi ben articolati sostenuti da un disegno ritmico sciolto, dinamico e da una struttura armonica semplice, capace di orientare il discorso nell'ambito della tonalità: lo stile classico.
In questo contesto può collocarsi la Sinfonia in re maggiore " con oboi e corni di ripieno, scritta per le Zitelle del Conservatorio di S. Giovanni e Paolo di Venezia dal Sig. Antonio Sacchini, maestro di musica in detto Conservatorio" , che presenta, nel primo tempo, consapevoli segni del nuovo stile compositivo. Pagina di pregevole fattura, composta verosimilmente dopo il 1762 a Venezia, arricchisce il piccolo ma prezioso corpus di musica strumentale di Sacchini e degli operisti dell'epoca in genere, che, pur non raggiungendo le vette altissime della loro produzione teatrale, costituisce un ulteriore elemento importante di indagine per l'evoluzione dello stile classico.

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