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Nell'alta irpinia prende il via 'Colori dautunno'

Sant'Andrea di Conza - A Sant'Andrea di Conza, in Alta Irpinia al confine con la Lucania, circa 3.000 abitanti, c'è un gruppo di amministratori comunali giovanissimi; il sindaco ha meno di 30 anni. Intorno a loro stanno convergendo diverse...

A Sant'Andrea di Conza, in Alta Irpinia al confine con la Lucania, circa 3.000 abitanti, c'è un gruppo di amministratori comunali giovanissimi; il sindaco ha meno di 30 anni. Intorno a loro stanno convergendo diverse energie. I ragazzi del posto, le scuole superiori di Calitri, le associazioni culturali dell'alta irpinia, la comunità provvisoria, alcuni giovani sindaci del circondario. Inoltre, fatto considerevole, ci sono ex-amministratori che un tempo si fronteggiavano in opposte fazioni.
Si sta verificando non solo una ricucitura sociale e interculturale, ma, fatto nuovo, il dialogo che si mette in moto travalica i confini del singolo paese; mette insieme le forze intellettuali che abitano ancora i piccoli paesi dell'entroterra appennico.
Domani sera, tante persone e associazioni si ritroveranno per incontrarsi e discutere a Sant'Andrea di Conza, nella vecchia fornace di laterizi, uno dei pochissimi luoghi di testimonianza del '900 industriale in Irpinia, luogo recuperato negli anni '90 come esempio di archeologia industriale–.
Ci sarà la presentazione del programma 'Colori d'Autunno', una serie di appuntamenti culturali -autofinanziati senza gravare sulle casse comunali- che prenderanno il via sabato 16 ottobre e andranno avanti nei mesi a venire.
L'obiettivo di questo 'esperimento collettivo di rianimazione culturale' è 'produrre nuove relazioni' e 'nuove idee' per riabitare i piccoli paesi dell'appennino.
Sono programmati un convegno di architettura sull'archeologia industriale, una mostra d'arte internazionale dedicata ad atisti armeni, una mostra fotografica sulle fabbriche, un convegno sulle produzioni agricole nell'ambito dell'idea lanciata dalla comunità provvisoria per il Parco rurale dell'Irpinia d'Oriente, escursioni e mostre-mercato con i prodotti del territorio interno. Sono state coinvolte le aziende 'sane' che operano e credono nei luoghi dove producono. E ci sono giovani agricoltori che si sono avviati sulle produzioni eno-gastronomiche di qualità. In ogni appuntamento saranno preparate colazioni con i prodotti agricoli del territorio ospite.
A Sant'Andrea di Conza, in un ameno luogo di confine tra i paesaggi dell'alta irpinia e della lucania, ci saranno uno o più appuntamenti mensili. Per i ragazzi universitari un motivo in più per rientrare dalla città e rianimare le piccole comunità con idee nuove. Per amministratori e abitanti un motivo per riaprire il centro storico e gli innumerevoli beni culturali e monumentali; la ex-Fornace sarà il nuovo punto di incontro delle persone che ancora credono in questo territorio. "Da fabbrica di mattoni a fabbrica di idee" a dimostrare che anche nei piccoli paesi è possibile una grande vita nella cultura e nelle relazioni.
Le manifestazioni non beneficiano di contributi economici pubblici, si realizzano grazie alla buona volontà del gruppo di organizzatori, all'autotassazione degli amministratori comunali e al contributo di sponsor locali. I relatori che man mano animeranno il dibattito a Sant'Andrea hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro reti per dare una mano ai piccoli paesi. Con generosità.
Perché forse percepiscono che un'inversione di tendenza ad un'ampia problematica di crisi internazionale –non solo economica- può partire anche da un luogo piccolo e marginale.
Insomma, a Sant'Andrea si va oltre l'evento culturale finalizzato a sé stesso; organizzazione e produzione avvengono in un gruppo di partecipazione ampio; non solo artisti ma anche amministratori e produttori locali.La speranza del gruppo di sperimentazione è che con la CULTURA, con l'ARTE, con la BELLEZZA, partendo dalla consapevolezza della STORIA e delle RISORSE locali –in primis la TERRA e il TERRITORIO- si possa iniziare ad incontrarsi e a ragionare in modo nuovo, per dare AUTOSOSTENIBILITA' a processi non solo culturali ma anche di produzione economica. Processi autoctoni capaci di creare una rete di nuove consapevolezze.

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