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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Presentazione della scrittrice Francesca Sifola

Telese Terme - Psichismo e narrativa sono due termini che spontaneamente potrebbero sorgere nella mente del lettore davanti ai testi di Francesca Sifola, dalla raccolta di racconti brevi, dal titolo Luna Park ai quattro romanzi: Sogno, Scene di...

Psichismo e narrativa sono due termini che spontaneamente potrebbero sorgere nella mente del lettore davanti ai testi di Francesca Sifola, dalla raccolta di racconti brevi, dal titolo Luna Park ai quattro romanzi: Sogno, Scene di scrittura, Tempo senza maschera, La scatola bucata.
Il filo conduttore, rappresentato dal termine "psiche", nell'accezione greca di"anima", attraversa le parole dei suddetti testi, sostenuto, in maniera più o meno manifesta, da un coibente a cui l'autrice difficilmente rinuncia: l'ironia. Essa funge da lente di ingrandimento per scandagliare le situazioni in cui l'essere umano si trova a vivere, quasi sempre ignaro delle proprie pulsioni emozionali, come paralizzato davanti ad alcuni e significativi slittamenti del proprio io. In tale contesto, la parola trama, viene ad essere un supporto degli stati emozionali in cui si imbattono i protagonisti attraverso l'espressione delle passioni e del viaggio che costantemente l'autrice affida alla memoria e al "sogno" eletto a categoria rivelatrice delle pulsioni dell'anima. Si tratta di percorsi dalla realtà esterna all'interiorità dell'individuo che si vede spesso a recitare parti in cui a stento si riconosce, come in Scene di Scrittura, dove realtà e palcoscenico si fondo e si confondono perdendo il bandolo di una matassa avvoltolata da una società ipocrita e fuorviante, o in Luna Park, giostra di comportamenti inconsequenziali e poco costruttivi, o in Sogno dove, più che negli altri romanzi la protagonista rimane fedele al suo sentire, procedendo imperturbabile nel suo mondo interiore o in Tempo senza maschera, dove il protagonista si vede proiettato in un mondo che non gli potrà mai appartenere, o, concludendo, nella Scatola bucata, dove la protagonista è disposta con ogni mezzo a riconquistare il suo Sé.
In tutti, attraverso una parola che tende a fondersi col pensiero, si potrebbe avere la sensazione che alla narrativa, come a ogni altra arte in genere, venga affidato anche il compito di un fine terapeutico, ma proposto in modo traslato e alleggerito dalla finzione.

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