rotate-mobile
Cultura Roccamonfina

Piazza gremita per il 'Trenino dei desideri...'

Roccamonfina - Piazza Nicola Amore gremita per partecipare alla presentazione del libro per ragazzi dello sscrittore napoletano Antonio Trillicoso: “Il trenino dei desideri…/Il pulmino multietnico”. Dopo la presentazione del vicesindaco Carmine...

Piazza Nicola Amore gremita per partecipare alla presentazione del libro per ragazzi dello sscrittore napoletano Antonio Trillicoso: “Il trenino dei desideri…/Il pulmino multietnico”. Dopo la presentazione del vicesindaco Carmine Martuccelli, assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comuni casertano, Trillicoso ha presentato la sua ultima fatica letteraria: un libro che la particolarità di avere due copertine: una per il racconto sul “sogno”: Il trenino dei desideri…per uno spicchio di cielo”, l’altra per la filastrocca: “il pulmino multietnico”. Una serata speciale dedicata ai ragazzi di Roccamonfina ma anche per i tanti che vengono in villeggiatura. Infatti dopo la presentazione del libro è stato proiettato il film “Una notte al museo”.
Trillicoso, accompagnato da una delle curatrice del libro, Mariella Nocera, ha spiegato davanti ad una platea molto attenta le motivazione che lo hanno spinto a realizzare questo libro molto particolare che tratta due tematiche che sono un invito a riflettere, un monito a non perdere la facoltà del “sogno” e a credere nei sogni. Un invito fatto anche agli adulti accorsi alla manifestazione culturale promosso dalla Pro Loco, il Comune e la Comunità Montana. Sono seguite poi le le domande molti precise e anche “spigolose” dei numerosi ragazzi presenti.Lo scrittore Antonio Trillicoso, sta attraversando un momento di grande popolarità. Con questo suo ultimo libro ha attraversato la penisola in lungo e largo e sia televisioni che giornali si stanno interessando a questo che può ben definirsi un piccolo “caso editoriale”. Partito da Napoli è approdato a Viareggio a luglio, poi a Scalea in Calabria all’inizio di agosto l’altra sera era a Roccamonfina. Nelle prossime settimane lo vedremo a Castellammare, Cardito in provincia di Napoli e poi in Puglia per un mini-tour e ancora in Toscana. Ha in programma altri appuntamenti in provincia di Avellino e Frosinone e in Emilia-Romagna, ma altri contatti sono stati presi per definire altre date per la presentazione di questo libro per ragazzi. Incontri in cui lo scrittore, che si definisce soprattutto insegnante elementare, presenta anche il suo gruppo il Fa.Ra. (Società Import-Exsport di Fantasia per Ragazzi e Affini) formato da insegnante e giovani illustratori nato per realizzare progetti di lettura e scrittura.

Come spiega il successo di questo libro?
“Sinceramente sono sorpreso anche io. L’incontro con la comunità di Roccamonfina è stato davvero sorprendente. Tanta gente, che è in vacanza, venuta per la presentazione di un libro per ragazzi. Non ho parole per definire tutto ciò”.

Eppure le tematiche proposte dal libro non sono certo semplici: il “sogno” e la “multirazzialità”…
“E’ questa la cosa sconvolgente. E’ vero pure che vengono proposte attraverso una favola e una filastrocca, ma resta il fatto che sono tematiche non certo di svago e di rilassamento, due obiettivi che si cercano di realizzare quando si è in vacanza. Però devo dire anche che la gente vuole trovare modi alternativi per discutere di certi argomenti. Ormai è stanca delle frasi ad effetto e dei discorsi vuoti che si fanno su certi argomenti”.

Quanto può servire un libro per risolvere certi problemi come la “multirazzialità”?
“Guardi è la stessa domanda che mi ha ricolto uno dei bambini stasera dopo la presentazione. Sono rimasto un poco interdetto per la maturità del ragazzo e dico la stessa cosa che ho detto a lui. Non lo so, certo un libro non può risolvere argomenti complessi come l’accoglienza di persone di razze diverse, ma sicuramente può dare un valido contributo alla riflessione e scalfire la mentalità granitica della chiusura e contribuire a superare la difficoltà che abbiamo dell’apertura verso chi è diverso. E’ una piccola cosa, ma che messa insieme a tante altre iniziative può dare i suoi frutti”.

Le ha sottolineato molto il rapporto quasi “ossessivo” che hanno i ragazzi con i media. La sua quindi è una campagna contro computer e videogiochi?
“Assolutamente no. Io parto da un’altra angolazione: recuperare la facoltà mentale del “sogno”, della “fantasia”. Attività che si sono perse quasi. La favola del “trenino” e del suo protagonista “Nuvola” è un invito a recuperare questa attività. Computer e videogiochi sono importanti e servono. Ma è necessario ogni tanto staccare la spina e guardando un albero, o il cielo , come fa il protagonista della mia storia fantasticare e credere di poter realizzare un sogno. Un invito che faccio anche ai grandi, credere dir realizzare qualcosa, anche se apparentemente impossibile ci aiuta a vivere maglio”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piazza gremita per il 'Trenino dei desideri...'

CasertaNews è in caricamento