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A Santa Barbara la benedizione degli uliveti

Caserta - Ieri domenica la comunità di Santa Barbara, sotto la guida del parroco don Giuseppe Di Bernardo, ha partecipato a due momenti altamente significati per il borgo pedemontano di Caserta. La processione della Madonna del Rosario nella...

Ieri domenica la comunità di Santa Barbara, sotto la guida del parroco don Giuseppe Di Bernardo, ha partecipato a due momenti altamente significati per il borgo pedemontano di Caserta. La processione della Madonna del Rosario nella giornata missionaria mondiale ed il rito della benedizione degli uliveti della frazione. La Santa Messa del sabato sera e delle 11.30 ha portata la testimonianza di Suor Silvia, Suora Immacolatina che presta la sua opera a Lourdes. Solenne processione con la statua della Madonna per le strade del paese con la benedizione delle campagne e soprattutto degli uliveti. Hanno animato i bambini del catechismo con le raffigurazioni dei 20 misteri del Rosario e l'Apostolato della Preghiera parrocchiale. La Banda Musicale "Città di Tuoro" ha accompagnato il sacro corteo Col rito di benedizione degli uliveti si esprime la riconoscenza per i benefici ricevuti a Dio che ha creato con ineffabile amore l'universo e ne ha affidato la cura all'uomo perché, attraverso il lavoro assiduo, possa assicurare ai fratelli il necessario per la vita. Il rito usato nei momenti più significativi della vita della comunità rurale; così il lavoro dell'uomo viene santificato dalla preghiera e la benedizione del Signore accompagna l'alternarsi delle stagioni e le attività ad esse corrispondenti.Dall'ulivio si trae l'olio. L'olio è uno degli alimenti tipici dell'area mediterranea; della sua abbondanza Dio ha favorito il suo popolo dandogli in eredità una terra ricca di olivi (Dt 6,11; 8,8). L'abbondanza dell'olio è una benedizione divina (Dt 7,13 ss ), segno di salvezza (Gl 2,19) e simbolo di felicità escatologica (Os 2, 24).
Dall'olio deriva l'unguento che profuma il capo (Sal 132 (133), 2; Am 6, 6) e fortifica le membra (Ez 16,19), il farmaco che cura le piaghe (Lc 10, 34), l'elemento che ravviva le lampade e diviene sorgente di luce e di benedizione (cfr Es 27, 20 ss.; Mt 25, 3-8). I due olivi da cui proviene l'olio per il candelabro dalle sette lampade, richiamano una consuetudine cultuale, attestata dal profeta Zaccaria (Zc 4,11-14). La lampada che arde davanti al tabernacolo eucaristico o davanti a una sacra immagine, è motivo di lode a Dio, che fa risplendere su tutti la gioia del suo volto (Sal 103, 15). Anche la luce votiva che la pietà cristiana accende a ricordo dei morti, è un'espressione di fede e di speranza nella vita eterna.

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