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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

La Scala e Milano salutano per l'ultima volta il maestro Claudio Abbado

(Milano) Circa 8mila persone in silenzio, commossi hanno assistito al concerto della Filarmonica, diretta da Daniel Barenboim, al Teatro alla Scala. Eseguita la Marcia funebre (Adagio assai) della terza sinfonia 'Eroica' di Ludwig van Beethoven...

(Milano) Circa 8mila persone in silenzio, commossi hanno assistito al concerto della Filarmonica, diretta da Daniel Barenboim, al Teatro alla Scala. Eseguita la Marcia funebre (Adagio assai) della terza sinfonia 'Eroica' di Ludwig van Beethoven. Così il saluto dei milanesi al maestro Claudio Abbado dopo una settimana dalla scomparsa. Il sindaco Pisapia apre simbolicamente le porte del Teatro, che come vuole la tradizione rimarrà vuoto, e annuncia di voler intitolare ad Abbado la Civica Scuola di Musica Villa Simonetta.
Ecco il ricordo de La Scala di Milano: "Claudio Abbado ci ha lasciati. Ma alla Scala resterà per sempre. Questo è il suo Teatro: il luogo in cui rimane, concreto e tangibile, il segno del direttore senza confini, del musicista senza preconcetti, dell'uomo di teatro pronto a rischiare, dell'uomo di pensiero aperto al mondo.Alla Scala, in cui debuttò trentaduenne con la Seconda Sinfonia di Mahler, Claudio Abbado ha donato diciotto dei suoi anni migliori: dal 1968, quando fu nominato Direttore Musicale dell'Orchestra, fino al 1986, quando si è conclusa la sua lunga stagione come Direttore Musicale del Teatro. Il 30 ottobre 2012, la Sesta Sinfonia di Mahler lo ha riportato "a casa" dopo 26 anni di assenza; che forse non era vera assenza. Quel concerto, condiviso con Chopin insieme all'amico Daniel Barenboim, che ne ha raccolto il filo e le idee come Direttore Musicale del Teatro, ha chiuso l'arcata della storia e fermato il suo nome fra quelli di coloro hanno fatto la Scala come oggi la viviamo e il mondo la considera.
Alla Scala, Claudio Abbado ha realizzato una serie impressionante di spettacoli consegnati alla memoria, ha lavorato con i musicisti – autori e interpreti – più significativi del secondo Novecento, ha fondato la Filarmonica sul modello viennese, ha progettato e realizzato cicli sinfonici e operistici che hanno gettato le basi di un repertorio senza confini di lingua, cultura, stili e idee. Nella naturale convinzione che ogni confine è la morte della musica.

Il suo pensiero forte e la sua idea aperta di musica e di teatro insieme, hanno fatto entrare la Scala in una dimensione contemporanea, in sintonia con il nostro tempo, che ancora le appartiene e che ogni giorno, grazie a lui, è impegnata a rispettare.
Il pensiero che la Scala in ogni suo reparto e persona rivolge a Claudio Abbado oggi, nel giorno della sua scomparsa, è il pensiero orgoglioso di tutto ciò che di vivo uno dei più grandi "scaligeri" di ogni tempo ha lasciato in eredità al suo Teatro per affrontare il futuro.

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