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Applausi per Filippo Timi ne 'I corpi estranei' di Mirko Locatelli al Festival di Roma

(Roma) Successo per il primo film italiano in concorso alla ottava edizione del Festival di Roma in corso. "I corpi estranei" di Mirko Locatelli trova l'apprezzamento sottolineato dagli applausi a fine proiezione da parte della stampa. Si tratta...

(Roma) Successo per il primo film italiano in concorso alla ottava edizione del Festival di Roma in corso. "I corpi estranei" di Mirko Locatelli trova l'apprezzamento sottolineato dagli applausi a fine proiezione da parte della stampa. Si tratta di un lavoro sulla solitudine, sul dolore e sulla fragilità che si svolge nella Milano contemporanea. Nel cast Filippo Timi, Jaouher Brahim, Gabriel De Glaudi, Tijey De Glaudi, Dragos Toma, Naim Chalbi, El Farouk Abd Alla
Antonio (Filippo Timi) è solo a Milano con il suo bambino, Pietro, affetto da una grave malattia. Sono giunti al nord per cercare uno spiraglio di salvezza. Jaber, quindici anni, vive a Milano con un gruppo di connazionali: è migrato in Europa da poco, in fuga dal Nordafrica e dagli scontri della primavera araba. L'ospedale è una città nella città dove entrambi sono costretti a sostare. Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere il suo amico Youssef. La malattia è l'occasione per un incontro fra due anime sole e impaurite, due "corpi estranei" alle prese con il dolore. Note di regia Come raccontare la malattia di un bambino e il dolore di un padre? Con quali immagini? Ecco le prime domande che mi sono posto scrivendo I corpi estranei, come sempre insieme a mia moglie Giuditta Tarantelli, cosceneggiatrice e co-produttrice dei miei film. Siamo partiti da due parole chiave: dignità e pudore. La dignità di Antonio, eroe silenzioso, lontano dalla famiglia per proteggere suo figlio; quella di Jaber, poco più che un ragazzino, che si muove quasi sempre nel buio, come fosse a guardia del corpo, ancora vivo, del suo amico Youssef; e quella di tutti gli uomini e le donne che lottano per la sopravvivenza, propria o dei propri cari, nella corsia dell'ospedale come tra i bancali di un mercato notturno. Il pudore, poi: quello che in fase di scrittura desideravamo appartenesse ai nostri personaggi, e con cui poi ho voluto raccontarli, come fossero protagonisti di un documentario, per tutelare i loro corpi, i loro sentimenti, i loro rapporti, quando si scrutano, si odiano, si aiutano o stanno fermi ad aspettare nella speranza che qualcosa, attorno a loro, possa cambiare.
Il regista, Mirko Locatelli, nasce a Milano nel 1974 è sceneggiatore, regista e produttore cinematografico. Nel 2002 fonda con Giuditta Tarantelli la casa di produzione Officina Film, con la quale realizza documentari. Nel 2008 il suo lungometraggio d'esordio, Il primo giorno d'inverno, è presentato alla 65a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia in concorso nella sezione Orizzonti e in numerosi festival internazionali. Nel 2013 con la Strani Film realizza la sua opera seconda, I corpi estranei.

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