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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Revoca contratti con precari della Sanità, dura presa di posizione della Felsa Cisl

Nota stampa FELSA CISL Campania a firma del Coordinatore Territoriale di Caserta Iodice Magliacano Angelo: "Esprimiamo profonda preoccupazione e assoluta superficialità nella posizione che il Direttore Generale dell'Asl di Caserta sta assumendo...

Nota stampa FELSA CISL Campania a firma del Coordinatore Territoriale di Caserta Iodice Magliacano Angelo: "Esprimiamo profonda preoccupazione e assoluta superficialità nella posizione che il Direttore Generale dell'Asl di Caserta sta assumendo nei confronti dei lavoratori che in questi anni hanno contribuito a colmare quei vuoti di organico che nell'arco di 10 anni nella sola ASL sono saliti a quasi 3500 unità. Vuoti che per mancanza delle mobilità interne e poi per il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato, si sono allargati a dismisura. Vuoti, in tutti questi anni, colmati con ogni tipologia di contratto atipico (cocopro, cococo e lavoro autonomo), con contratti in somministrazione (tramite Agenzie per il Lavoro) e tramite appalti con Cooperative Private operanti nel settore sanitario, comode da utilizzare per le basse retribuzioni del personale oss e infermieristico che il contratto di categoria prevede. Con scelte completamente unilaterali e senza avere il benché minimo dialogo con i rappresentanti sindacali di tali lavoratori l'ASL diminuisce le ore alle Cooperative non garantendo quelle previste dal Capitolato (100 ore mensili oggi portate a 70), dichiara di non voler rinnovare i contratti in somministrazione e infine in maniera unilaterale recede 26 contratti di lavoratori autonomi su più di 100 ancora in utilizzo presso la struttura sanitaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Scelte azzardate e suffragate da atti amministrativi discutibili. La stessa lettera di revoca dei contratti con i lavoratori autonomi per giusta causa è motivata da cause non riconducibili alla realtà e pertanto ci appelleremo in tutte le sedi opportune per dichiararne l'illegittimità. Il vero problema di questi lavoratori è che molti di loro hanno un doppio lavoro (lavoro dipendente e lavoratore autonomo con partita iva). Su questo punto potrebbe esserci una incompatibilità, non tanto nel ruolo che occupano ma in merito al rispetto del nuovo orario di lavoro in ambito sanitario. La legge 131 del 30 ottobre recepisce la direttiva europea 2003/88/CE e indica orari di lavoro che possano dare la possibilità di avere un recupero psicofisico adeguato e stabilisce turnazioni non superiori a 12 ore e 7 ore di riposo tra un turno ed un altro. L'applicazione di tale legge, proprio per i vuoti di organico non viene rispettata neanche nell'ambito dei lavoratori dipendenti e in merito ai lavoratori autonomi potrebbe essere una strada più equa metterli davanti ad una scelta: essere dipendenti di una società, lavorare autonomamente con partita iva o lavorare in entrambi gli ambiti rispettando la direttiva europea sull'orario di lavoro diminuendosi le ore da una o dall'altra parte. Tutto questo non è avvenuto. In maniera avventata, ora, l'Asl di Caserta si appresta a fare scelte unilaterali non considerando l'alto apporto professionale che tali lavoratori hanno contribuito a dare in un momento dove la mobilità, avvisi pubblici e concorsi sono stati appannaggio di una politica ferma ai box. Purtroppo questa situazione ha alimentato una guerra tra gli stessi lavoratori. Non è certo colpa di un lavoratore atipico, autonomo o somministrato se lavoratori dipendenti non sono stati oggetto di mobilità o assunzioni a tempo indeterminato, come non è colpa dei lavoratori dipendenti se le istituzioni non sono riusciti a dare risposte serie alla triste realtà del precariato campano. Tutti sono lavoratori e tutti hanno diritto ad essere tutelati. La Felsa Cisl di Caserta continuerà nella sua azione di tutela per tutti quei lavoratori facile bersaglio di tutti gli Enti Pubblici, che negli ultimi anni, nascondendosi dietro contratti e modalità di comodo (cococo, cocopro, autonomo e aggiungo anche LSU) hanno utilizzato i lavoratori alla strenua dei lavoratori dipendenti (orario programmato) senza mai riconoscere alcuni diritto (ferie, malattie, etc.). Anche costoro hanno il diritto di vedere riconosciuto il loro lavoro come lavoro subordinato:"

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