rotate-mobile
Economia Marcianise

Licenziamenti Jabil, i sindacati tornano ad alzare la voce

"Non è stata ancora convocata la riunione al Ministero"

Mancano poco più di due settimane all’annunciato licenziamento di 190 lavoratori da parte della Jabil di Marcianise, multinazionale americana del settore dell’elettronica, da da parte del governo regna ancora il silenzio. La denuncia arriva da una nota unitaria di Fim Fiom e Uilm che, a pochi giorni dalla scadenza della sospensione della procedura di licenziamento, ottenuta nei mesi scorsi, l'assenza di “una data per un incontro presso l’unità di crisi del Mimit, presieduta dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto, per capire quali progetti di ricollocazione occupazionale il Governo, la regione Campania e la stessa Jabil intendono attivare per dare continuità lavorativa ai 190 dipendenti dichiarati in esubero dal 1° marzo”.

Occorre dunque "urgentemente", sollecitano i sindacati, "un intervento politico delle istituzioni nazionali e regionali", un tavolo all’unità di crisi del Mimit, "non solo per dare una risposta occupazionale ai 190 dipendenti di Jabil ma anche a tutto il territorio casertano. La fiducia nelle istituzioni si recupera solo se ci sono azioni concrete sul lavoro”.

Sul territorio casertano, d'altra parte, ricordano ancora i sindacati,negli ultimi anni, le multinazionali americane Jabil e Whirlpool hanno ridotto drasticamente gli occupati. L’azienda di schede elettroniche nel 2015 occupava 1.400 lavoratori, oggi 440 di cui 190 dichiarati in esubero dal 1° marzo, l’azienda di elettrodomestici prima del 2015 occupava a Teverola e Carinaro 1.500 persone, oggi nel centro logistico di Carinaro ci sono 260 addetti. "E anche se entrambe le aziende in questi anni si sono fatte promotrici di azioni di ricollocazione con garanzie industriali e occupazionali per gestire gli esuberi, ad oggi nessuna ricollocazione ha trovato successo. Si stanno rilevando “progetti fantasma” con poche giornate di lavoro, tanta cassa integrazione e continui ritardi nei pagamenti degli stipendi", denunciano ancora Fim Fiom e Uilm portavoce "dell'esasperazione dei lavoratori la cui fiducia nelle istituzioni è sempre più debole perchè tutte le promesse di lavoro sono fallite. Si vive di continui rimandi per la soluzione alle vertenze con una situazione reddituale di precarietà costante".

E invece , concludono, "la vertenza Jabil deve dare risposte certe occupazionali e industriali prevedendo anche una clausola di salvaguardia occupazionale. Occorre urgentemente un intervento politico delle istituzioni nazionali e regionali che garantiscano un presidio attivo sul il processo di ricollocazione occupazionale fino al suo compimento".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Licenziamenti Jabil, i sindacati tornano ad alzare la voce

CasertaNews è in caricamento