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Economia Castel Campagnano

Emersi resti di individui inumati

Castel Campagnano - Grande apprensione da parte dell’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Giuseppe Di Sorbo, della Pro Loco guidata dal suo predecessore Mariano Frese e da tutti gli altri sodalizi cittadini attenti alla tutela...

Grande apprensione da parte dell’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Giuseppe Di Sorbo, della Pro Loco guidata dal suo predecessore Mariano Frese e da tutti gli altri sodalizi cittadini attenti alla tutela ambientale, per i reperti emersi nel corso di uno sbancamento al palazzo ducale acquistato dal Comune proprio quando era sindaco Frese. La particolare importanza dei reperti si evince da una dettagliata relazione del professor Federico Marizzi, docente di storia medioevale, di cui, per motivi di spazio, siamo costretti a riportare solo le conclusioni: “Si leggono con chiarezza le linee di appoggio di due, se non tre, strutture a terminazione sommitale curvilinea, che potrebbero essere riferibili ad avancorpi architettonici del sacello ipogeo. Ma il dato certamente più singolare è la presenza, a circa quindici - venti metri a nord della zona in cui si trova la cripta, e cioè al di sotto della parte del castello ove oggi si trova la sede del Comune, dì un breve corridoio pertinente ad una trattura funeraria anch'essa ipogea (in altre parole, una piccola catacomba). In tale corridoio, il cui speco é stato per metà completamente sventrato da interventi moderni, si pongono in vista cinque sepolture a loculo, anch'esse parzialmente danneggiate dai suddetti lavori, che conservano ancora in situ resti degli individui inumati e del terreno che li ricopriva. E' difficile, allo stato attuale delle conoscenze, proporre una datazione per questa struttura funeraria, ma non è da escludere che essa possa essere molto antica, probabilmente precedente alla cripta dell'Angelo, anche se può aver convissuto funzionalmente con essa. Alla luce di questi dati, risulta assolutamente indispensabile condurre un'esplorazione archeologica sistematica dell'area antistante cripta e cimitero, al fine di recuperare, per quanto possibile, la morfologia originaria del piano campagna relativo a questi due monumenti e per tentare di acquisire gli elementi necessari ad una loro datazione, nonché, infine, per contestualizzare l'auspicabile restauro dell'interno della cripta con quello dello spazio esterno, recuperando eventualmente la possibilità di accedere alla stessa attraverso l'entrata originaria (Laboratori di Archeologia Medievale di San Vincenzo al Volturno, via Colle 64, Castel San Vincenzo, Isernia).

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