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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Casagiove

Usura e tentata estorsione: assolto il figlio del giaguaro. Condannato il complice casertano

Imprenditore minacciato per i ritardi nei pagamenti. Un terzo indagato rinviato a giudizio

Assoluzione per Paolo Pagnozzi, figlio del ras Gennaro, detto il giaguaro, accusato di usura e tentata estorsione nei confronti di un imprenditore beneventano. Condanna a 6 anni ed 8 mesi per il suo complice, Gerardo Marino di Casagiove. Andrà a dibattimento, invece, Clemente Caliendo. 

Questo il verdetto pronunciato dal gup di Napoli all'esito del processo celebrato con rito abbreviato. Per Marino i giudici hanno escluso l'aggravante mafiosa infliggendo una pena inferiore rispetto a quella richiesta dalla Procura (8 anni e 6 mesi). Per il 71enne di Casagiove la difesa preannuncia ricorso in appello. 

Pagnozzi, assistito dagli avvocati Giuseppe Milazzo, Giovanni Adamo e Immacolata Romano, era stato arrestato per questi fatti a settembre scorso ma subito scarcerato dal Tribunale della Libertà partenopeo per carenza dei gravi indizi. Secondo il Pubblico Ministero Francesco Raffaele, Paolo Pagnozzi in qualità di reggente del clan della Valle Caudina, avrebbe dato mandato ai suoi coimputati Marino e Caliendo di prestare soldi all'imprenditore che sarebbe stato, poi, minacciato di morte per alcuni ritardi nel versamento delle rate. 

I difensori di Pagnozzi dopo aver rivendicato l’inutilizzabilità di alcune  conversazioni intercettate in ambientale, ha anche evidenziato la mancanza di elementi di prova che consentissero di condannare Pagnozzi oltre ogni ragionevole dubbio. 

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