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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Ucciso per un'auto rubata, le intercettazioni entrano nel processo ai killer

In aula il maresciallo dei carabinieri che ha condotto le indagini sull'omicidio avvenuto a Castel Volturno

Le intercettazioni telefoniche entrano nel processo a carico di Assan Maged Osseran, 52 anni della Costa d'Avorio, e di Mohamed Saussi, tunisino di 38 anni, accusati dell'omicidio di Anthony Amadi, detto George 30enne nigeriano, avvenuto a Castel Volturno lo scorso mese di febbraio. 

Nel corso dell'ultima udienza, celebrata dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere, è stato escusso un maresciallo dei carabinieri che ha parlato proprio dell'attività di intercettazione telefonica che ha consentito di far luce sul delitto. Saussi, infatti, dopo il ferimento del 30enne, contattò la moglie della vittima per farle chiamare il 118. Al rifiuto della donna, fu Osseran a contattare il 118 rispondendo agli operatori "lo abbiamo trovato là", sul ciglio della Domitiana il località Ischitella. Dalle intercettazioni telefoniche emerse il coinvolgimento dei due che nei giorni successivi provarono a concordare una versione comune: "Mi ha fatto vedere proprio coltello ... quindi qua ... tagliato così è entrato il coltello dentro al cuore e l'ha bucato". Il processo è stato quindi rinviato. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Di Furia e Giuseppe Guadagno.

L'omicidio di Amadi è avvenuto la notte tra il 26 ed il 27 febbraio di quest'anno, quando il 30enne venne ucciso con una coltellata. Entrambi gli imputati, che ascoltati dagli inquirenti si sono accusati vicendevolmente, hanno un movente. Saussi, carrozziere, aveva visto la vittima a bordo di una vettura rubata qualche giorno prima presso la sua officina. Osseran, invece, è coinvolto per questioni legate agli stupefacenti (Saussi disse agli inquirenti che dopo la colluttazione, in cui era rimasto in auto, vide Osseran prendere qualcosa dallo zaino della vittima, dove vennero rinvenute solo delle candele). Secondo quanto ricostruito i due, a bordo di un'Alfa Romeo, intercettarono Amadi a bordo dell'auto rubata e dopo averlo speronato lo aggredirono. Uno dei due tirò fuori un coltello che attinse la vittima al cuore, non lasciandogli alcuno scampo. 

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