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Cronaca

Truffa con bonus facciate e 110%: 6 indagati nel casertano. Crediti fittizi per oltre 23 milioni

La Procura di Perugia ha chiuso le indagini preliminari e si prepara a chiedere il giudizio

Sono 52 le persone indagate oltre a 10 società coinvolte in una maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia su una presunta maxi truffa sul superbonus 110%. Il pubblico ministero Manuela Comodi ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari agli indagati e si prepara a chiedere il processo. 

I casertani coinvolti

Tra le persone coinvolte risultano 6 indagati della provincia di Caserta oltre ad una società con sede a Frignano. Il provvedimento è stato notificato, tra gli altri, a D. P., 54 anni di Caserta; Maria Rosaria Della Morte, 23 anni di Maddaloni e residente a Sant'Agata de' Goti; Francesco Lettieri, 48enne di San Felice a Cancello; Antonia Monaco, 34enne di Caserta; Gennaro Chianese, 37enne di Aversa residente a San Marcellino; Tommaso Pagano, 65 anni di Casal di Principe. Sotto indagine anche la società Modena Service con sede a Frignano di cui è legale responsabile il 23enne Giuseppe Di Chiara. 

Le accuse

In particolare, secondo quanto ricostruito dalla Procura perugina, Vincenzo Rambone, napoletano di 61 anni, in qualità di amministratore unico della società Edil Mec avrebbe comunicato all'Agenzia delle Entrate l'acquisto di falsi crediti fiscali per circa 23 mlioni di euro per lavori edilizi di ristrutturazione di facciate di edifici di fatto mai eseguiti. Successivamente i crediti sarebbero stati ceduti: 6 milioni alla ditta di D.P.; 1 milione a Maria Rosaria Della Morte, 1 milione per Francesco Lettieri. Nel mirino anche la Modena Service di Frignano che avrebbe acquistato crediti fiscali per 29 milioni di euro, ritenuti falsi in quanto incassati per lavori edilizi che non sarebbero stati mai eseguiti, cedendoli poi a terzi tra cui 265mila euro alla Gold srl di cui è amministratore unico Tommaso Pagano. Infine la posizione di Antonia Monaco che in qualità di amministratore unico della Microtech avrebbe acquistato crediti d'imposta fittizi per cederne una parte a Poste Italiane per un importo di 490mila euro e conseguendo un ingiusto profitto di 406mila euro. La 34enne casertana è inoltre accusata di autoriciclaggio in quanto avrebbe simulato operazioni commerciali trasferendo il denaro ad altre società al fine di ostacolare, questo il teorema dell'accusa, l'identificazione della provenienza. Gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare istanze difensive. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Dario Pepe, Antonella Maffei, Francesca Ferrara, Simone Costanzi, Pasquale Diana. 

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