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Cronaca Trentola-Ducenta

Visite per l'invalidità e assunzioni al consolato, finto medico si salva in tribunale coi 2 complici

Il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere perché molti reati sono caduti in prescrizione

Si presentava come medico e garantiva ai suoi pazienti, dietro il pagamento di somme di denaro, di avere conoscenze tali da accelerare l'iter per il riconoscimento dell'invalidità civile presso l'Inps. Ma anche di riuscire a facilitare le assunzioni - sempre dietro corrispettivo economico - presso il consolato inglese o in strutture sanitarie di Napoli e provincia. 

Per questo il "finto medico" Giovanni Di Guida, 58enne di Trentola Ducenta, ed i suoi complici Gabriella Micera, 42 anni di Giugliano in Campania, ed Alfredo Palumbo, 63 anni di Napoli, erano stati chiamati a comparire dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Napoli. Nei giorni scorsi per loro è arrivata la sentenza. Il magistrato ha dichiarato il non luogo a procedere per tutti in quanto i reati sono estinti per prescrizione. Per alcune imputazioni il giudice ha pronunciato sentenza di assoluzione in quanto le contestazioni non sono previste come reato dalla legge. I tre sono stati difesi dagli avvocati Roberto Barbato, Maria Rosaria Fiorentino e Luigi Vallefuoco. 

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, Di Guida insieme ai suoi complici presentandosi come medico prometteva di accelerare le pratiche per l'invalidtà civile. Addirittura sottoponeva i suoi pazienti a visita ed in un caso diagnosticò ad uno di loro un tumore (in realtà si trattava di varicocele) sottoponendolo anche ad una presunta terapia e ricevendo in cambio i soldi per il pagamento del ticket sanitario.

Ma non solo il medico. In base alle richieste dei truffati Di Guida diventava il custode di una clinica prestandosi a 'mettere una buona parola' per favorire assunzioni o anche millantava conoscenze al consolato inglese, ricevendo soldi e dando alle vittime contratti di lavoro per conto del "Commonwealth". Ed a seconda della vittima cambiava anche il ruolo dei complici Micera e Palumbo che diventavano rispettivamente la segretaria del finto medico o la dipendente del consolato o, nel caso di Palumbo, un assessore o un legale del consolato. 

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