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Cronaca Cellole

Tragedia dell'ultraleggero, morti padre e figlio: 2 persone indagate

Non è stata trovata la 'scatola nera' e nemmeno il paracadute

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha ipotizzato il reato di omicidio colposo nei confronti di due persone nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente aereo che ha causato la morte di Luigi e Enrico Amatore, padre e figlio di 62 e 21 anni, residenti a Mugnano di Napoli. La tragedia si è verificata il 10 giugno quando l'aereo su cui viaggiavano si è schiantato nelle campagne di Cellole, in località Pigna, dopo circa venti chilometri di volo. Enrico, il giovane figlio, era al comando dell'aeromobile P2002 della Tecnam ed era in possesso di un brevetto per pilotare ultraleggeri, una passione che lo aveva spinto anche a sostenere l'esame di ammissione all'accademia dell'Aeronautica.

Come parte delle indagini, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati due persone difese dall'avvocato Paolo Maria Di Napoli del foro di Napoli Nord. Nel frattempo, l'avvocato della famiglia Amatore avrebbe richiesto agli inquirenti di effettuare un accertamento tecnico definito "irripetibile", che di solito viene eseguito quando c'è il rischio che elementi, persone o condizioni dei luoghi possano subire modifiche.

Padre e figlio avevano decollato dall'aviosuperficie di Castel Volturno, il Delta Club Napoli, circa mezz'ora prima dell'incidente che si è verificato intorno alle 10.40. La loro escursione programmata lungo la costa domiziana si è tragicamente interrotta dopo trenta minuti di volo, quando il Piper è precipitato in un campo di ulivi e si è schiantato in un canale di irrigazione. Questa circostanza ha evitato che il piccolo aeromobile potesse esplodere dopo l'impatto, poiché il serbatoio era completamente immerso nell'acqua.

Per quanto riguarda le indagini, al momento tutte le ipotesi che potrebbero aver portato alla tragedia sono considerate possibili: dal danno strutturale dell'aeromobile a una manovra errata del pilota che avrebbe reso il velivolo ingovernabile, da un volo troppo basso a un improvviso malore del pilota. Solo l'analisi degli esperti incaricati dalla Procura potrà fornire conferme. Purtroppo, l'aeromobile coinvolto non era dotato di una scatola nera, quindi sarà più difficile ricostruire l'accaduto. Inoltre, nelle vicinanze del relitto non è stato rinvenuto il paracadute che il velivolo avrebbe dovuto avere a bordo. In caso di difficoltà, il pilota avrebbe sicuramente tentato di azionarlo, a meno che non gli fosse mancato il tempo a causa della mancanza di quota.

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