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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Spari per un portoncino conteso, tre a processo con l'abbreviato

La Procura contesta il tentato omicidio con l'aggravante dei futili motivi, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo, detenzione e porto abusivo di oggetti atti a offendere.

Al via il processo a carico di 3 persone che esplosero diversi colpi di arma da fuoco contro due extracomunitari a Castel Volturno il 14 marzo 2023, tentando di ucciderli.

Dinanzi al gup Rosaria Dello Stritto si sono presentati Nicola Ferrone, 37enne di Arzano; Stefano Ambrosino, 34enne di Ercolano; Matteo La Pica, 25enne di Casaluce accusati di tentato omicidio con l'aggravante dei futili motivi, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo, detenzione e porto abusivo di oggetti atti a offendere. Nel corso dell'udienza il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile per O.O., 27enne e I.A.,37enne, entrambi originari dell'Africa orientale, rappresentati dall'avvocato Giovanni Plomitallo. Contestualmente ha ammesso l'istanza di rito abbreviato formulata dai difensori degli imputati, gli avvocati Ferdinando Letizia, Eduardo Napolitano e Anna Savanelli. Si torna in aula ad aprile per le discussioni dei legali.

Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Iolanda Gaudino i tre, nella serata del 14 marzo 2023, si sarebbero recati in via Terani a Castel Volturno presso l'abitazione delle vittime, O.O. e I.A . Nicola Ferone indossava guanti in lattice e impugnava una pistola di piccolo calibro, Ambrosino e La Pica, armati di mazze da baseball lunghe 65cm. Nacque una discussione per futili motivi tra O.O. e Ferone per via della restituzione di un portoncino in ferro e di una finestra in legno che l'immigrato rivendicava dopo un furto presso la sua abitazione.

Ferone da una distanza di 4 metri sparò in direzione di O.O. un colpo d'arma da fuoco che la vittima riuscì a evitare perché si lanciò nel giardino attiguo alla propria abitazione, invece da una distanza di un metro esplose dei colpi d'arma da fuoco in direzione di I.A. che  sopraggiunse in soccorso dell'amico e mentre colpendolo di striscio a una spalla bucandogli il giubbotto che il malcapitato indossava. I tre fuggirono a bordo di una Fiat Panda e nella fuga continuarono a esplodere colpi all'indirizzo dei connazionali delle vittime accorsi in loro aiuto. Vennero intercettati da una volante della polizia di Stato. All'esito di indagini vennero sottoposti. Ferone alla misura cautelare della custodia in carcere presso la casa di circondariale di Santa Maria Capua Vetere; Ambrosino e La Pica quella degli arresti domiciliari. L'arma del delitto non è stata ritrovata.

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